KIEV «In molte città delle retrovie ora» ci si sente sollevati, «ma la guerra non è finita, la sua brutalità sta aumentando in alcuni luoghi e questo non può essere dimenticato». Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram, rivolgendo un appello agli ucraini ad «aiutare l’esercito, aiutare i volontari, aiutare tutti coloro che sono rimasti soli in questo momento», e a «diffondere la verità sulla guerra e sui crimini degli occupanti».
«Non importa quanto sia difficile oggi, dobbiamo ricordare cosa accadrà domani. E domani potrebbe portare il massimo beneficio all’Ucraina», aggiunge. Zelensky, riferisce Ukrainska Pravda, ha ricordato che lunedì a Lugano, in Svizzera, si terrà una conferenza speciale sulla ricostruzione dell’Ucraina, dove Kiev presenterà il suo piano.
Zelensky ha riferito che dallo scoppio della guerra, il 24 febbraio, i territori di 10 regioni dell’Ucraina sono stati colpiti e che da allora è stato possibile liberare 1.027 città e villaggi. Altri 2.610 sono ancora sotto l’occupazione russa e molti dovranno essere ricostruiti, ha aggiunto Zelensky nel consueto messaggio video ripreso da Ukrainska Pravda, in vista della conferenza internazionale sulla ricostruzione in programma lunedì a Lugano.
«Feroci ostilità continuano lungo l’intera linea del fronte, nel Donbass», ha detto il presidente ucraino nel suo discorso serale citato da Ukrinform, spiegando che «l’epicentro è, ovviamente, nelle città della regione di Lugansk». Zelensky ha poi aggiunto che «l’attività del nemico nella regione di Kharkiv si sta intensificando. Siamo riusciti a cacciare gli occupanti da Ivanivka, nella regione di Kherson, e continuiamo a fare pressione nel sud del nostro Paese».
Dopo la presa di Severodonetsk, le forze russe continuano a martellare la città gemella di Lysychansk, ultima roccaforte ucraina nell’oblast di Lugansk, nel tentativo di aprirsi la strada verso Sloviansk e Kramatorsk, nel Donetsk, e conquistare l’intero Donbass. «Lysychansk è nostra! Siamo nel centro», esulta il leader ceceno Ramzan Kadyrov, alleato di Vladimir Putin, che però aveva annunciato anche la caduta di Severodontesk diverse settimane prima che accadesse realmente. Gli stessi separatisti filorussi riferiscono solo che la città è «completamente circondata» e che «le truppe ucraine non sono in grado di uscirne». La presa di Lysychansk sarebbe però solo «una questione di ore», insistono i ceceni.
Dal canto suo Kiev smentisce e parla di duri scontri, mentre secondo l’ultimo rapporto degli 007 britannici a Lysychansk le forze russe fanno «piccoli progressi», con attacchi aerei e di artiglieria, e le forze ucraine probabilmente continuano a bloccare le truppe russe nella periferia sud-orientale della città. «Nell’ultimo giorno gli occupanti hanno aperto il fuoco con tutti i tipi di armi disponibili – ha affermato il governatore del Lugansk Sergey Gaidai -. Le case nei villaggi attaccati stanno bruciando una ad una. Con una così alta densità di bombardamenti, abbiamo solo il tempo di recuperare i feriti e di eliminare gli incendi su larga scala». I russi hanno lanciato bombe a grappolo su Sloviansk, uccidendo 4 persone e ferendone altre 7, ha denunciato il capo dell’amministrazione della città, Vadym Lyakh, mentre a Kremenchuk, nell’Ucraina centrale, i soccorritori hanno concluso la rimozione delle macerie dal centro commerciale colpito da un missile il 27 giugno: il bilancio delle vittime ufficiale è salito ad almeno 21 morti e 66 feriti, secondo i servizi di emergenza statali che dalle rovine hanno recuperato 29 frammenti di corpi.
Missili continuano a piovere anche sulla regione di Sumy nel nordest del Paese: sono stati almeno 270 solo nelle ultime 24 ore, secondo le autorità locali. Gli attacchi hanno provocato il ferimento di una donna di 64 anni nell’area di Shalyginsk. «Ci sono anche danni alle infrastrutture: case di civili, fattorie, reti elettriche e una torre idrica», ha spiegato il governatore, Dmytro Zhivytsky. Anche Mykolaiv, la città del sud che fa da scudo a Odessa, si è svegliata al suono di forti esplosioni: sarebbero stati 10 missili lanciati dalle zone occupate della vicina Kherson contro il porto e altre infrastrutture industriale, sostengono fonti locali senza fornire un bilancio di eventuali vittime. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko accusa l’Ucraina di aver sparato missili contro il suo territorio, missili che però sarebbero stati abbattuti.
Leopoli, nell’ovest del Paese vicino al confine polacco, la difesa territoriale sta eseguendo esercitazioni supplementari in caso di un attacco da terra dalla Bielorussia, ha reso noto il sindaco Andriy Sadovyi. Ma per il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak, la Russia sta usando le voci di un eventuale attacco da Minsk solo per diffondere il panico tra gli ucraini. Intanto Londra ha reagito alla nuova incriminazione di altri due cittadini britannici catturati dai russi nel Donbass, che rischiano come altri tre “mercenari” già giudicati la pena di morte. «Condanniamo lo sfruttamento dei prigionieri di guerra e dei civili per scopi politici e ne abbiamo parlato con la Russia ha detto un portavoce del ministero degli Esteri britannico -. Siamo in costante contatto con il governo ucraino sui loro casi e sosteniamo pienamente l’Ucraina nei suoi sforzi per farli rilasciare».
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