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Catanzaro, più di metà dell’acqua si “perde” nelle reti comunali. La differenziata cresciuta del 577%

Dal Rapporto Snpa qualche indicazione utile per il neo sindaco Fiorita. Male le aree pedonali, bene le piste ciclabili

Pubblicato il: 04/07/2022 – 11:28
Catanzaro, più di metà dell’acqua si “perde” nelle reti comunali. La differenziata cresciuta del 577%

ROMA Una mobilità più sostenibile con chilometri di piste ciclabili cittadine che raggiungono valori record a Torino, Milano e Bolzano, ma anche uno stile di vita più attento all’ambiente con l’aumento degli orti urbani in particolare a Napoli dove, dal 2011 al 2019, crescono del 1.230%, da meno di un ettaro a circa 12. Significativi progressi si registrano nel cambio di mentalità sul concetto di rifiuto che da scarto è sempre di più concepito come una risorsa. Tra tutti i capoluoghi è Trento a raggiungere la percentuale più alta di raccolta differenziata, ma gli aumenti più importanti nel periodo 2015-2019 si registrano a Catanzaro (+577,1%), Potenza (+214,7%) e Palermo che, pur rimanendo ancora su valori al di sotto del 20% (17,4%), segna un aumento di circa il 115%. Le perdite idriche, la fragilità del territorio e l’uso poco sostenibile del suolo rimangono i veri talloni d’Achille. Sono queste le tendenze descritte nel Rapporto Snpa “Città in transizione: i capoluoghi italiani verso la sostenibilità ambientale” che, per la prima volta, presenta una lettura dei trend ambientali delle 20 città capoluogo. Qualche indicazione arriva anche per l’agenda del nuovo sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita. Che eredità una città in cui l’aumento della raccolta differenziata è apprezzabile (il più alto tra i capoluoghi presi in esame), ma che segna il passo in altri ambiti analizzati dal rapporto. Non nellaa mobilità sostenibile, dove i passi in avanti sono comuni a quasi tutti i capoluoghi. e si segnalano come «significativi» anche a Catanzaro.

Catanzaro, perdite idriche al 57,8%

«Le perdite idriche totali rappresentano un problema atavico delle reti comunali italiane»per il Rapporto Snpa. Dall’analisi dei dati, rileva il dossier, «si evince come siano elevate le inefficienze del sistema con perdite idriche totali nella rete di distribuzione in taluni casi anche molto gravose con valori che nel 2018 superano il 50% a Catanzaro (57,8%), Campobasso (56,8%) e a Cagliari (54,7%). Se, tuttavia, nel primo caso si registra un incremento nel periodo 2012-2018 (+11,2%), nei capoluoghi molisano e sardo si rilevano tendenze complessive alla diminuzione rispettivamente di -21,9% e -6,5%.

Diminuite le aree pedonali

Per quanto riguarda la disponibilità di aree pedonali, favorita dalla sua particolare conformazione geografica, è Venezia a primeggiare di gran lunga con 510 metri quadri per 100 abitanti (2019). Fa eccezione anche Firenze, unico caso in cui i valori superano i 100 metri quadri/100 abitanti, raggiungendo i 110,8 nel 2019. Le tendenze sono nella maggior parte dei casi verso l’aumento di aree pedonali ma sono in controtendenza gli andamenti di Bolzano (-7,6%), Roma (-7,9%), Catanzaro (-100%) e Cagliari (-33,7%) per i quali viene rilevata una diminuzione delle aree pedonali nel periodo considerato.

Niente aree naturali protette né orti urbani

La densità di verde pubblico, nella maggior parte delle città, non supera il 5% del territorio comunale con un picco del 30% a Trento, città dotata naturalmente di un importante patrimonio boschivo. Nel 2019 oltre a Trento, solo Torino (15,3%), Trieste (14,6%) e Milano (13,8%) superano il 10%. Resta invariata, infine, l’incidenza delle aree naturali protette sulla superficie comunale. Tali aree, praticamente assenti a Milano e Catanzaro, interessano invece più della metà della superficie comunale a Venezia, Cagliari e L’Aquila. Sul fronte della circolarità, per gli orti urbani con un incremento riscontrato nel periodo 2011-2019 in quasi tutti i capoluoghi analizzati, particolarmente evidente a Napoli con un aumento di oltre 10 ha (+1.230%), si segnalano situazioni di stazionarietà a Palermo (3 ha), Aosta (1,2 ha) e Venezia (0,8 ha), mentre a Campobasso e Catanzaro fino al 2019 non vengono rilevate superfici adibite ad orti urbani. Nel 2019 sono Bologna (16,6 ha) e Napoli (11,7 ha) a mostrare i valori più elevati all’interno del campione.

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