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Piano casa, sanità privata, assunzione di medici non specializzati e “omnibus”: la maggioranza fa “bottino pieno”

Nuovo blitz del centrodestra che approva provvedimenti inseriti last minute in aula, tra cui l’ennesima legge “minestrone”. Passa la proroga per gli accreditamenti. Critiche dalle opposizioni

Pubblicato il: 04/07/2022 – 20:46
Piano casa, sanità privata, assunzione di medici non specializzati e “omnibus”: la maggioranza fa “bottino pieno”

REGGIO CALABRIA Com’era prevedibile, dopo l’ultima seduta sostanzialmente tranquilla, la maggioranza di centrodestra stavolta completa l’ennesimo blitz approvando in Consiglio regionale due provvedimenti inseriti essenzialmente “last minute” e “fuori sacco” e destinati ad avere importanti effetti su vari settori.
Nel dettaglio, l’aula dà il via libera al nuovo Piano Casa, lo strumento di pianificazione urbanistica, a una norma che velocizza l’iter delle autorizzazioni e degli accreditamenti nella sanità, al momento strozzato per le difficoltà degli uffici della Regione a smaltire le pratiche, e autorizza le aziende a reclutare medici anche senza specializzazione per affrontare le emergenze. Disco verde anche alla terza legge “Omnibus” con la quale interviene su numerose materie, dalla (ennesima) proroga della fondazione Calabria Etica alla modifica nella composizione degli uffici di gabinetto dei presidenti di Giunta (con l’apertura all’esterno) e Consiglio, dal rinnovo dei comandi in alcuni uffici regionali per arrivare alla promozione di consorzi e società a partecipazione prevalentemente pubblica in tema di trasporti e all’istituzione delle Unità di continuità assistenziale in sanità. Insomma, la maggioranza di centrodestra porta a casa “di tutto di più” grazie alla forza dei numeri, davanti alla quale le opposizioni sono letteralmente disarmate anche se tengono sistematicamente e orgogliosamente il punto sul merito delle questioni.

Nuove norme in materia di territorio

Anzitutto, passa la proposta di legge regionale – questa comunque già inserita all’odg – a firma Raso, Caputo e Straface “Norme per la rigenerazione urbana e territoriale, la riqualificazione, il riuso e la densificazione”. A relazionare è Pietro Raso, della Lega, che evidenzia l’importanza del provvedimento, che adegua la Calabria alle nuove esigenze visto che «il Piano casa ormai è datato ormai da 10 anni e questa legge interviene per la rigenerazione del territorio». Il capogruppo di DeMa, Ferdinando Laghi, afferma che «questa proposta di legge va in direzione contraria rispetto a quello che dice. Non c’è traccia di risparmio del suolo e di recupero urbano a tutela delle fasce deboli. Il settore legislativo ha indicato diversi punti a rischio impugnativa. Noi votiamo contro».
A sostegno della proposta di legge la firmataria Pasqualina Straface di Forza Italia e Luciana De Francesco di Fratelli d’Italia, per le quali «c’è un nuova visione del territorio, si va nella direzione del salvaguardia del territorio e al recupero delle aree compromesse. Di diverso tenore gli interventi dell’opposizione, che si astiene tranne DeMa che voterà contro. Il capogruppo del M5S, Davide Tavernise osserva: «Mi fa specie sentire il centrodestra, che ci ha abituato ai condoni, parlare quasi come fossero dei grillini. Non voteremo contro ma ci asterremo, ma ci sono problematiche che tra un anno ci faranno tornare in aula perché c’è il rischio dell’impugnativa da parte del governo perché viola prerogative nazionali: in Calabria manca il piano paesaggistico, che è il solo nutrimento chiamato a intervenire nella pianificazione territoriale».
Amalia Bruni, capogruppo del Misto, contesta il fatto che ci sono «ci sono numerosi emendamenti, 14, presentati all’ultimo momento che non possiamo approfondire, e poi ci sono tanti aspettavi che contrastano con le normative nazionali. Su questi temi occorre una svolta, e un lavoro condiviso con lo Stato anche in vista dell’utilizzo delle risorse del Pnrr. Comunque questa legge è uno strumento utile per far ripartire un settore, per questo ci asteniamo». Mimmo Bevacqua, capogruppo del Pd, il annuncia voto di astensione anche del gruppo Pd: «Bastava scrivere solo Piano Casa, perché è solo questo e ci sono tante contraddizioni in questo progetto di legge. Il consumo di suolo zero qui è inesistente. E anche io vedo il rischio di un’impugnativa del governo. Per non parlare degli emendamenti presentati, che non c’entrano nulla con la materia dell’urbanistica. Non parteciperò più alla conferenza di capogruppo se si assiste a queste pratiche. Siamo a un punto di non ritorno nei rapporti tra maggioranze e minoranza».
Controreplica di Raso, per il quale «la Calabria non può essere bloccata al 2012, con il presidente Occhiuto si sta lavorando al Piano paesaggistico».

Via libera alla terza legge “Omnibus”

L’aula quindi si sofferma su due testi di legge inseriti all’ultimo minuto all’ordine del giorno del Consiglio regionale. Anzitutto, la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Raso e Arruzzolo recante “Interventi normativi sulle leggi regionali n. 42/2017, n. 13/1979, n. 7/1996, n. 8/1996, n. 38/1986 e misure in materia di trasporto e circolazione veicoli storici”. È la cosiddetta “Omnibus”, l’ennesima portata in aula dalla maggioranza: il testo – 10 articoli complessivi – interviene su temi e settori eterogenei e variegati, dalla partecipazione della Regione a una società consortile alla modifica della composizione degli Uffici di gabinetto dei presidenti di Giunta e Consiglio, dai trasporti, dall’esenzione della tassa automobilistica per i veicoli storici, alla proroga della liquidazione di Calabria Etica allo sviluppo della cooperazione. In particolare, balzano agli occhi soprattutto alcuni di questi articoli. Prevede in estrema sintesi di procrastinare al 31 dicembre 2022 «la conclusione della procedura di liquidazione della Fondazione regionale in house Calabria Etica, non ancora chiusa atteso che non sono stati definiti i rapporti di dare/avere nei confronti della Regione relativamente a progetti di attività assegnati e finanziati dalla stessa Regione. Con la medesima norma si prevede, inoltre, che la Giunta individui un commissario tra i dirigenti di ruolo o i funzionari di categoria D, senza previsione di alcun compenso, al fine di garantire l’invarianza di spesa della norma medesima».
Balzano agli occhi in particolare l’articolo 5 che modifica una norma della legge regionale 7 del 1996 sulla struttura organizzativa della Giunta, prevedendo che «una delle unità di personale assegnate all’Ufficio di Gabinetto possa anche essere individuata tra estranei alla pubblica amministrazione, restando invariato il numero complessivo dei componenti dell’ufficio medesimo, senza aggravio di spesa a carico dell’ente», e poi l’articolo 8 che – si legge nel testo – «reca modifiche atte a introdurre una figura professionale nell’ambito della struttura speciale dell’Ufficio di Gabinetto» del presidente del Consiglio regionale, «prevedendo pure la possibilità che detta figura venga sdoppiata, a parità di spesa».
Da segnalare poi la norma contenuta nell’articolo 7 della proposta Raso-Arruzzolo, tesa a incentivare «servizi di trasporto ferroviario intermodale in partenza e/o in arrivo da nodi logistici e portuali», prevedendo che «la Regione promuove attraverso Fincalabra Spa la costituzione di consorzi o società, a prevalente partecipazione pubblica». Infine, con un emendamento si prevede l’istituzione delle Unità di continuità assistenziali in tema di sanità.
Critico il democrat Ernesto Alecci: «La proposta è impugnabile nella parte relativa alla tassa automobilistica per i veicoli storici, perché è un tributo derivato, lo stesso è avvenuto anche in altre regioni. In generale poi contestiamo il fatto che per l’ennesima volta si inseriscono all’ordine del giorno provvedimenti che non abbiamo potuto esaminare». Critica anche la Bruni: «Non mi convince questa tecnica dell’Omnibus, che mette insieme cose che non si legano. Non convince poi la proroga di Calabria Etica, avviene dal 2013: la magistratura contabile ha già stigmatizzato le proroghe e poi queste proroghe aumentano ulteriormente il passivo della Regione. Le norme sugli uffici di gabinetto sanno poi di clientela e non sono neutre sul piano finanziario. E anche in questa proposta ci sono troppi emendamenti». La replica del forzista Arruzzolo: «Sugli uffici di gabinetto c’è una questione organizzativa, se si devono far lavorare bene le strutture è giusto intervenire ma c’è una gestione virtuosa della spese». A sua volta Mancuso replica alla Bruni: «Non può parlare di emendamenti, visti quelli a sua firma che ho fatto inserire in corso di seduta».

L’ultimo blitz sulla sanità

In ultimo, richiamata in aula all’ultimo minuto, passa anche la proposta di legge a firma del forzista Michele Comito recante “Misure per fronteggiare la situazione emergenziale sanitaria”. Il testo in pratica, alla luce delle difficoltà di organico al Dipartimento Salute della Regione e alla “coda lunghissima” di pratiche in arretrato ancora giacenti, proroga fino a fine anno le autorizzazioni e gli accreditamenti delle strutture sanitarie pubbliche e private, purché abbiano proposto istanza di rinnovo, in modo da garantire l’attività nella situazione emergenziali della sanità in Calabria: le strutture sanitarie devono produrre entro un mese autocertificazione sul perdurante mantenimento dei requisiti.
La proposta di legge poi all’articolo 2 consente, «in maniera straordinaria ed eccezionale», alle aziende del sistema sanitario di conferire incarichi «pur privi della prevista specializzazione», «incarichi individuali con contratti di lavoro autonomo, anche per lo svolgimento di funzioni ordinarie», ovviamente se ricorrono determinate condizioni (come l’impossibilità per le aziende di utilizzare risorse umane disponibili al loro interno o l’assenza di graduatorie da cui attingere personale).
Dai banchi della minoranza ancora critiche. Per la Bruni «la sanità è il problema dei problemi ma tremo all’ideai di avere negli opali medici senza specializzazione e senza formazione. E come quali criteri si reclutano». Tavernise si dice «completamente contrario soprattutto al tema della proroga degli accreditamenti, perché «non può avvenire con una semplice autocertificazione e inoltre è non diamo un bel messaggio in unga regione nella quale la sanità privata l’ha fatta da padrone». Secondo Laghi, «va rivisto completamente il rapporto tra pubblico e privato». Simona Loizzo, capogruppo della Lega, definisce «incomprensibile» l’atteggiamento delle opposizioni. Il democrat Mammoliti sostiene che «nella parte relativa ai privati c’è un passaggio kafkiano e anche preoccupante, se non si conclude il procedimento a fine anno la proroga è sine die?». Arriva la replica di Comito: «Sul reclutamento dei medici non specializzati si tratta di un provvedimento extrema ratio, abbiamo già individuato altri percorsi. Quanto agli accreditamenti, chiarisco al collega Mammoliti che la proroga non può andare comunque oltre fine anno». (c. a.)

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