MILANO «Sentire la parte migliore del Paese al nostro fianco ci rafforza»: il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha voluto inviare questo messaggio alla manifestazione nazionale di sostegno a lui #maipiustragi, a cui hanno dato sostegno 150 fra associazioni, sindacati, realtà del terzo settore, organizzata davanti alla stazione centrale di Milano. Una scelta, ha sottolineato in un messaggio il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, perché la mafia «è un fenomeno che riguarda tutto il Paese», un «fenomeno vigliacco», che porta la corruzione, un «virus a cui si risponde con l’impegno di ognuno». Sul palco ideale “scorta di chi combatte le mafie” sono saliti fra gli altri Nicola Morra presidente della commissione parlamentare antimafia, la responsabile della Dda milanese Alessandra Dolci, Vincenzo Linarello, presidente di Goel, mentre ha mandato un video messaggio l’arcivescovo di Milano Mario Delpini.
La manifestazione è stata introdotta idealmente sui social da un post di Antonio Nicaso, docente e scrittore, autore di molti libri cofirmati dal magistrato. «In un Paese in cui il Presidente del Consiglio e il Ministro della Giustizia non riescono a trovare un momento per esprimere solidarietà a Nicola Gratteri – ha scritto Nicaso –, essere stasera a Milano idealmente o in presenza significa tanto. Mai come in questo momento Nicola Gratteri ha bisogno della nostra solidarietà, del nostro affetto e della nostra vicinanza. Un pensiero affettuoso va anche a tutti gli agenti che quotidianamente si occupano della sua protezione».
Un messaggio è stato inviato da monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, per conto della Conferenza episcopale italiana. Un invito a rifiutare «il male della criminalità organizzata, che si insinua rovinando il corpo sano della società». Per Delpini «Gratteri impegna gli strumenti della magistratura per contrastare l’illegalità. È necessario che i cittadini onesti siano uniti nel nome del bene comune, e che l’opera onesta è più redditizia di quella disonesta. Serve una rivoluzione morale perché ci sia una cura della legalità». Tanti gli interventi previsti per la serata.
In prima linea (anche) Vincenzo Linarello, presidente di Goel (foto sopra): «La provincia di Milano e la Lombardia sono il posto più infiltrato dalla ‘ndrangheta dopo la Calabria, sono il posto dove sta facendo più soldi — dice — . Noi vogliamo essere nel posto dove la ‘ndrangheta sta reinvestendo. E non è in Calabria. Perché la ‘ndrangheta è un problema nazionale e la politica dovrebbe ricominciare a interessarsi alla lotta alle mafie».
Con lo slogan “Mai più stragi” oltre ottanta sigle della società civile scenderanno in piazza per ricordare che la ‘ndrangheta è un problema nazionale e che per questo la lotta alle cosche deve ritornare ad essere una priorità della politica.
Linarello spiega il senso della manifestazione: «La mancata nomina di Gratteri a capo della Dna è stata letta come una delegittimazione dalla ‘ndrangheta. E per questo i progetti omicidiari contro il procuratore sono diventati ancora più concreti. È per questo che siamo qui in piazza, per dire “Gratteri non si tocca”». Linarello si rivolge anche «agli ‘ndranghetisti che ci seguono: sul progetto contro Nicola Gratteri vi siete rivelati molto stupidi. Se faceste qualcosa a Gratteri lo Stato si abbatterebbe su tutta la ‘ndrangheta, come schiacciò Cosa Nostra dopo le stragi del 1992».
Anche l’amministrazione comunale di Catanzaro è stata presente, con il suo gonfalone, alla manifestazione nazionale contro la ‘ndrangheta tenutasi a Milano a sostegno del procuratore Gratteri. Recependo la volontà già espressa nei giorni scorsi dal sindaco Nicola Fiorita, due agenti della Polizia locale hanno oggi trasportato e accompagnato il gonfalone della Città Capoluogo all’iniziativa ospitata davanti alla stazione centrale di Milano.
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