BELLUNO Si riduce il numero dei dispersi dopo la valanga della Marmolada: dai 13 di ieri si è arrivati a 5. La notizia trapela dal procuratore di Trento Sandro Raimondi. Restano 7 le vittime dopo il crollo, «3 i corpi ancora da identificare», mentre uno degli otto feriti «è stato dimesso».
Il bilancio è quindi di «5 dispersi», nessuna delle quattro auto ieri parcheggiate vicino alla valanga è ancora ferma lì, il che lascia presupporre che non ci sono altri da cercare.
Le ricerche sono riprese questa mattina solo dall’alto utilizzando droni ed elicotteri, dopo che ieri quella da terra sono state interrotte per il rischio di ulteriori distacchi. Solo se viene individuato qualcosa un soccorritore viene imbragato e si procede al recupero: procedere diversamente mette a rischio la vita dei soccorritori esposti al crollo della “pancia del finanziere”, il soprannome del serrato sotto Punta Rocca, a quota 3200 metri, in bilico 700 metri sopra di loro.
«Oggi – spiega Franco Zambelli, esperto vigile del fuoco che lavora al reparto Volo – le ricerche sono ricominciate alle 6 di mattina, i droni sono rimasti attivi tutta la notte quando c’è più calma e non sono disturbati dal rumore degli elicotteri. Siamo a un punto avanzato, stiamo recuperando quello che possiamo: i droni hanno visto vestiti e oggetti», con la pioggia di ieri e lo scioglimento del ghiaccio «è venuto fuori ancora qualcosa».
I «droni scattano immagini e riprese che vengono riversate sul computer dove vengono amplificate così si riesce quasi al centimetro a capire dove agire. Quando hanno individuato un quantitativo di materiale lo recuperiamo», conclude.
In azione anche una sorta di sonar che riesce a captare i segnali dei cellulari anche se sepolti. L’intera montagna in territorio Trentino “è chiusa”, secondo quanto previsto dall’ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard.
Le operazioni di ricerca proseguiranno per l’intera giornata e sicuramente tutta la settimana, 24 ore su 24. La speranza, quasi una chimera, è che si sia creata qualche sacca d’aria per i 13 dispersi, ma con il passare delle ore l’ipotesi diventa sempre più irreale. «Appena arrivati – racconta Zambelli – l’impatto è stato devastante davanti mi sono trovato un’immagine impressionante, la slavina è grandissima, mai vista una cosa del genere neanche in tv». I corpi recuperati erano in parte sopra la valanga, altri sono stati recuperati seguendo le corde a cui erano legati.
Tre le vittime accertate: Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani – altri quattro morti ancora da identificare. Dieci dispersi sono di nazionalità italiana e 3 di nazionalità ceca. Persone che, con ogni probabilità, sono rimaste sotto il fiume di ghiaccio e rocce.
x
x