REGGIO CALABRIA Non solo il processo “Rinascita Scott”. L’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli resta ai domiciliari anche per l’inchiesta “Mala Pigna” coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, nella quale è accusato di concorso esterno con la cosca Piromalli di Gioia Tauro. Così ha deciso, il 14 giugno, la Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso degli avvocati dell’avvocato catanzarese confermando i domiciliari disposti nel mese di novembre del 2021 dal Tribunale del Riesame.
La Dda di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, sostiene che Pittelli avrebbe garantito «la sua (…) disponibilità nei confronti del sodalizio, sfruttando le enormi potenzialità derivanti dai rapporti (…) con importanti esponenti delle istituzioni». Secondo i pm, Pittelli era «uomo politico, professionista, faccendiere di riferimento avendo instaurato con la ’ndrangheta uno stabile rapporto sinallagmatico».
L’ex senatore, interrogato, si è difeso sostenendo che il suo rapporto con Rocco Delfino, figura chiave dell’inchiesta “Mala Pigna” e ritenuto un membro della cosca Piromalli, era di tipo professionale.
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