CATANZARO «La presenza del presidente di Confindustria Bonomi in Calabria è di straordinaria importanza perché consente di avere una sorta di alleanza con Confindustria nazionale anche nell’interlocuzione con il governo per raccontare che la Calabria è terra di grandi opportunità e non solo di problemi». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto dopo l’incontro in Cittadella con il leader nazionale di Confindustria Carlo Bonomi e il mondo imprenditoriale calabrese rappresentato dal presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara.
«Ciò che il mio governo regionale ritiene strategico per la Calabria – ha spiegato Occhiuto – è strategico per il Paese. In passato c’era quasi il vezzo di dire che se riparte il Mezzogiorno riparte l’Italia. Le cose sono rimaste ferme sul piano della pura retorica. Di nuovo c’è che quanto prima si diceva soltanto, adesso sta diventando un dato di fatto conseguente al mutare degli scenari internazionali. Mentre Gioia Tauro da solo movimenta 3 milioni e mezzo di container, più di quanto fanno insieme Savona, Genova e Trieste, il Mediterraneo diventa il crocevia che veicola la maggior parte delle merci e dove si deve produrre l’energia che oggi non arriva più dalla Russia. Dal giorno del mio insediamento – ha ricordato il presidente della Regione – ho puntato ad assegnare a Gioia Tauro il ruolo di attrattore di investimenti anche attraverso la sua area Zes e l’auspicata piastra del freddo. Sono contento che il presidente di Confindustria sia qui per confermare l’attenzione del mondo industriale per la Calabria e che sia d’accordo sul ruolo eccezionale da assegnare a Gioia Tauro».
Occciuto ha quindi spiegato: «Con Confindustria stiamo parlando del rigassificatore, perché che è uno degli obiettivi del mio governo regionale: ha bisogno di un Dpcm da parte del governo che lo qualifichi come infrastruttura strategica, dopodiché potrebbero iniziare i lavori. Ho parlato con il ministro Cingolani, che non esclude il rigassificatore anzi lo ritiene infrastruttura importante. Cingolani dice che per rende autosufficiente il Paese devono fare anzitutto i rigassificatori galleggianti che si fanno in tre mesi. La mia richiesta al governo è pensare anche al rigassificatore terrestre perché ci darebbe indipendenza energetica anche più in prospettiva. Quello di Gioia Tauro ha tutte le autorizzazioni valide, manca solo la dichiarazione da parte del governo con Dpcm come opera strategica. Dopodiché si può procedere. Basterebbe questo. Per me – ha sostenuto il governatore – è importante perché lì si potrebbe fare un enorme distretto per l’agroindustria, perché connesso al rigassificatore è la piastra del freddo, la più grande in Italia, potremmo surgelare la metà dei prodotti surgelati che si consumano in Europa, quindi è un investimento strategico. Ma l’alleanza con Confindustria, così come quella con i sindacati, è utile anche per aggiungere agli sforzi del governo regionale l’autorevolezza del presidente di Confindustria e dei sindacati nazionali nell’interlocuzione con il governo sul tema delle infrastrutture. Io – ha proseguito Occhiuto – sto parlando continuamente con il governo, a esempio sono convinto che sulla Statale 106 ci daranno i tre miliardi indicati nella parte discorsiva del Def, ma non bastano solo questi. Io vorrei che la Statale 106 si finanziasse con la legge che prevedesse un finanziamento pluriennale così come è stato per l’alta velocità. Ed è utile che a queste mie richieste si sommino anche le richieste di Confindustria e dei sindacati. Sto cercando di aprire la Calabria al contributo di tutti quelli che possono aiutare la Calabria».
Occhiuto ha fatto anche il punto del rapporto tra Regione e governo nazionale. «Sto incontrando diversi ministri, ieri ho incontrato il ministro Lamorgese, ieri mattina mattina Franceschini sui Bronzi, l’interlocuzione con i diversi ministri e con la presidenza del Consiglio c’è ed è positiva, credo che ci sia un ritardo del Paese e delle istituzioni in ordine allo sviluppo. Ma facciamo anche autocritica, in passato c’è stata una incapacità della classe dirigente del Sud, ma questo ora è diventato un alibi. Io – ha quindi concluso Occhiuto – sono persuaso che ciò che sta avvenendo nell’economia mondiale, nel paradigma dello sviluppo della logistica, imponga la necessità di capire che dalla possibilità di sviluppo del Mezzogiorno passa la possibilità di sviluppo del Paese. Non c’è solo la responsabilità di questo governo, forse pesa il fatto che sia un governo in scadenza, e questo incide, ma l’interlocuzione è positiva». (c. a.)
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