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Bronzi di Riace, la Bruni: «Occasione speciale per parlare della Calabria»

La vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale è intervenuta alla celebrazione del 50esimo anniversario del ritrovamento delle statue

Pubblicato il: 09/07/2022 – 17:01
Bronzi di Riace, la Bruni: «Occasione speciale per parlare della Calabria»

REGGIO CALABRIA «Ho partecipato con vivo interesse all’iniziativa per la celebrazione del cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, perché è un’occasione speciale per parlare della Calabria, da vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale». Lo afferma Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale. «Una terra ricca di storia, di cultura e di tradizioni, che – sostiene la Bruni – non ha eguali nel resto del mondo. E a ricordarcelo ci sono anche loro, i due kuroi guerrieri, che ci parlano di una Calabria influente, posizionata sulle più importanti rotte marittime dell’antichità, grazie alla sua centralità geografica nel mediterraneo. Ma che oggi, per lo stesso motivo è tra le regioni più povere tra quelle periferiche d’Europa. Se è vero, dunque, che la giusta posizione geografica e una favorevole conformazione del territorio, oggi come allora rappresentano alcuni punti di forza di una nazione, o di una parte di essa, come dobbiamo ragionare, se vogliamo che la Calabria sia parte attiva nel processo di crescita dell’Europa? Ma la prima domanda è: La Calabria può divenire strategica per l’Europa? Sì, lo può divenire. Proprio grazie alla sua posizione geografica, finora penalizzante per il tipo di politiche economiche perseguite, ma vincente se si condivide l’idea che la Calabria possa divenire la protagonista della nuova politica di sviluppo dei rapporti euro-mediterranei. Noi siamo Europa e siamo Mediterraneo, in egual misura. Ce lo dicono – conclude la Bruni –  le risultanze delle indagini genetiche, siamo la sintesi di culture eterogenee stratificatesi nei millenni, di stranieri venuti dal nord Europa e dalle sponde del Mediterraneo opposte alle nostre. La nostra identità, o meglio le nostre identità sono piante nate da semi di terre lontane, un patrimonio di conoscenze che va difeso e valorizzato. E a ricordarcelo ci sono anche loro, i due kuroi guerrieri che, venuti da terre lontane, hanno scelto di restare in Calabria. Perché la Calabria è bellissima». 

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