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Rifiuti e acqua, il credito della Regione nei confronti dei Comuni morosi supera i 300 milioni

Sebbene in riduzione rispetto al passato, resta enorme la massa dei residui attivi che l’ente vanta nei confronti degli enti locali inadempienti per Rsu e per il servizio idrico

Pubblicato il: 10/07/2022 – 20:44
Rifiuti e acqua, il credito della Regione nei confronti dei Comuni morosi supera i 300 milioni

CATANZARO  È un grosso macigno, che pesa sul presente e sul futuro finanziario della Cittadella, un macigno che pesa per oltre 300 milioni di euro (327 milioni, per la precisione). A tanto infatti ammonta, al 31 dicembre 2021, la massa di crediti che la Regione Calabria vanta ancora nei confronti dei Comuni morosi in tema di rifiuti e acqua: è quanto emerge dalle pieghe del Rendiconto 2021 dell’amministrazione regionale, approvato dalla Giunta Occhiuto e ora all’esame del Consiglio. Sebbene in riduzione rispetto agli anni precedenti, quando il “buco” aveva raggiunto un livello talmente allarmante da indurre la Corte dei Conti a mettere pesantemente in guardia la Regione, la massa dei residui attivi che la Regione deve riscuote resta enorme.

I residui attivi in tema di rifiuti

Con riferimento ai residui attivi afferenti ai tributi per il trattamento dei rifiuti solidi urbani, secondo quanto specifica la relazione allegata al Rendiconto della Regione «il Dipartimento “Territorio e tutela dell’ambiente” ha trasmesso apposita nota nella quale sono riepilogati i risultati della gestione dell’anno 2021 e viene indicato l’importo dei residui attivi da ridurre per inesigibilità, pari ad euro 3.792.373,05 (in corrispondenza alle connesse eliminazioni dei residui passivi) e per rateizzazioni che sono pari ad euro 17.295.169,38. Nel corso dell’anno 2021 sono stati riscossi oltre 26 milioni di euro (euro 26.687.326,42). Alla data del 31 dicembre 2021, quindi, il residuo attivo è pari a euro 215.583.853,87. Va, altresì, specificato che sino a metà giugno 2021 sono state registrate riscossioni per euro 8.025.621,32. In merito ai suddetti residui attivi che devono essere ancora riscossi, il Dipartimento “Territorio e tutela dell’ambiente” – si legge ancora –  ha ribadito le condizioni di certezza del credito in questione, escludendo, in termini consequenziali, qualsivoglia forma di accantonamenti a fondo rischi e a fondo crediti di dubbia esigibilità. Di fatto, a fronte della contestazione reiterata avanzata dal Comune di Reggio Calabria in riferimento alle somme dovute a titolo di conguaglio, l’Avvocatura regionale ha confermato, omologamente a quanto avvenuto per l’anno 2020 e in via estremamente prudenziale, un accantonamento a fondo per l’importo del 20% dell’importo vantato».

I residui attivi per servizio idrico

Così come resta ancora la criticità nella riscossione da parte della Regione del credito dell’acqua, anche se qui il trend di riduzione è positivo. «In merito ai residui relativi al servizio idrico – prosegue la relazione al Rendiconto – il Dipartimento “Territorio e tutela dell’ambiente”, con specifica nota, ha comunicato che il valore dei residui attivi inesigibili, da eliminare dalle scritture contabili, sono pari ad euro 2.023.575,64 e che i residui attivi da eliminare a fronte delle rateizzazioni sono pari ad euro 99.893.481,01. Pertanto, considerato che nell’anno 2021 è stato riscosso l’importo di euro 7.434.354,64, alla data del 31 dicembre 2021 tali residui sono pari ad euro 111.959.327,47 e presentano una riduzione superiore al 60,56% rispetto al 2015 (residui pari a 283,89 Meuro). Va, altresì, specificato che sino a metà giugno 2021 sono state registrate riscossioni per euro 4.228.414,45. Si precisa, infine, che le somme ad oggi accantonate nel Fondo contenzioso sono pari ad euro 34.373.437,21 e che nella passività potenziali sono stati accantonati ulteriori euro 25.702.579,11 al fine di fare fronte ai rischi derivanti dal mancato recupero del 50% del credito da parte degli enti in dissesto, laddove le somme non siano presenti nel fondo contenzioso, nonché a fronte della necessità di eliminare dalle scritture contabili i residui oggetto di rateizzazioni già formalmente concesse nell’anno 2022». (a. c.)

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