REGGIO CALABRIA «Sconcertato dalla notizia del vero e proprio agguato subito dall’ex maresciallo dei carabinieri. La sua storia politica – afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso – è sempre stata segnata da un impegno autentico e convinto contro ogni tipo di mafia, riconosciuto da tutti e apprezzato da quella comunità civile che rappresenta la parte migliore della Calabria». Aggiunge: «Con l’auspicio che gli organi inquirenti facciano presto piena luce sull’accaduto, a nome dell’intero Consiglio regionale della Calabria, esprimo la massima vicinanza a Francesco Coco e alla sua famiglia».
«È molto grave e da criminali l’aggressione subita dall’ex sindaco di Roccabernarda, conosciuto da tutti per le sue antiche battaglie contro i clan che sono la peggiore deriva morale del nostro tempo. Accanirsi in modo barbaro contro chi si è sempre battuto per l’affermazione della legalità e contro la sopraffazione vigliacca e della criminalità organizzata, ci dà la cifra della degenerazione sociale cui siamo giunti. Un uomo mite che ha sempre difeso le istituzioni, un esempio per la sua comunità e soprattutto per i giovani preso a bastonate perché considerato un “pericoloso” tutore dell’ordine. Da una prima ricostruzione due persone, con volto coperto, avrebbero atteso Coco davanti casa e mentre stava entrando nel giardino lo hanno colpito alle spalle con un bastone causandogli ferite gravi tanto che i sanitari intervenuti hanno deciso di trasferirlo nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Catanzaro dove è attualmente ricoverato in stretta osservazione. A Francesco e a tutta la sua famiglia va la mia personale solidarietà. Sono sicura che le forze dell’Ordine, che nel frattempo hanno individuato gli aggressori, uno dei quali pare sia apparentato con un boss locale, faranno piena luce sull’accaduto. A me non resta che fare una doverosa considerazione: ogni volta che ci troviamo di fronte a episodi gravissimi come quello subito da Francesco Coco deve esserci un forte sostegno e vicinanza a tutti i livelli per mandare un messaggio preciso ed inequivocabile ai criminali. In queste ore dopo l’attentato ho letto unanimemente parole significative di condanna per il gesto vigliacco e di affetto per il nostro amico. Ecco io credo che dobbiamo tentare di andare oltre le parole, la politica, le Istituzione della nostra Terra devono compiere una riflessione e tutti insieme cercare di trovare le soluzioni perché eventi di questi tipo possano essere prevenuti e non solo repressi. Come Vicepresidente della Commissione Antindrangheta proporrò che nella prossima seduta si affronti il tema degli amministratori che subiscono atti intimidatori. Tra l’altro mi pare sia il caso di sottolineare che l’episodio di Roccabernarda si è verificato dopo la presentazione dell’11° Rapporto degli amministratori sotto tiro (curato da “Avviso Pubblico Enti locali e Regioni contro le mafie e la corruzione) alla presenza del Ministro Lamorgese. Secondo tale rapporto la Calabria risulta essere infatti la seconda regione d’Italia con il più alto numero di intimidazioni. Proporrò di ascoltare in Commissione alcuni amministratori, in primis l’amministrazione comunale di Roccabernarda e anche la sindaca di Siderno in rappresentanza di tutti gli amministratori che hanno subito aggressioni». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione Antindrangheta.
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