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La riflessione

«Catanzaro, la difficile impresa di controllare il Consiglio»

Gazzetta del Sud raccontava giorni fa che il neo Sindaco di Catanzaro avanza con cautela, forse perché sospinto dalla speranza di riuscire a comporre una maggioranza che lo sorregga anche in Consi…

Pubblicato il: 11/07/2022 – 10:53
di Franco Scrima*
«Catanzaro, la difficile impresa di controllare il Consiglio»

Gazzetta del Sud raccontava giorni fa che il neo Sindaco di Catanzaro avanza con cautela, forse perché sospinto dalla speranza di riuscire a comporre una maggioranza che lo sorregga anche in Consiglio. “Panta rei” (tutto scorre) avrebbero detto i greci per esprimere l’eterno divenire della realtà. Ma forse sarebbe anche opportuno aggiungere che si stanno facendo troppe chiacchiere.
Il neo sindaco, evidentemente, si rende conto dei possibili ostacoli che si possono frapporre lungo il suo cammino politico, com’è dimostrato dalle notizie che giungono dal fronte amministrativo e che riguarda il bilancio, se è vero che insiste col volere alleggerire il risultato delle elezioni che hanno assegnato all’opposizione la maggioranza assembleare di Palazzo de Nobili senza capire che ciò potrebbe rappresentare un ostacolo per la Giunta. Un timore, questo, determinato dalla possibilità che L’Assemblea decida di bocciare le proposte ed i progetti della Giunta.
A Catanzaro episodi come questo vengono considerati come una “ingerenza” e come tale non ammessi nelle decisioni che la maggioranza di “governo” intende adottare. Che anche Catanzaro, come tutto il resto del Paese, è retta da un sistema democratico. Là dove democratico sta a significare che la forma del governo locale si basa sulla sovranità popolare, garantendo ai cittadini piena eguaglianza nell’esercizio del potere pubblico. Tentare pertanto di “mettere lingua” dopo che gli elettori si sono espressi in piena autonomia e con chiarezza ed hanno eletto sindaco Fiorita non è consentito; così come è impensabile che si possano escogitare manovre per tentare di accaparrarsi il Consiglio parimenti eletto da una maggioranza che si è espressa a favore della coalizione di centrodestra.
Il passo cadenzato con il quale si muove una parte della “politica” a Catanzaro, difficilmente farà uscire dall’impasse i partiti e i movimenti che si sono impegnati nella recente campagna elettorale. Ciò significa che chi intende allungare i tempi, deve mettere in conto anche le possibili reprimende che giungerebbero da chi ha l’esercizio del controllo.
Pertanto non è superfluo ricordare che la lotta è tutta per la presidenza del Consiglio, dopo che si è capita l’importanza che riveste l’Assemblea.
Le amministrative a Catanzaro si sono concluse in maniera non pensabile: con due maggioranze, l’una per la Giunta e l’altra per il Consiglio; quest’ultimo finito nelle mani dell’opposizione. Un motivo per scatenare guerre segrete nonostante sia stato accolto dalla cittadinanza con soddisfazione perché garantisce controlli incrociati sulla gestione dell’Amministrazione. La Città e l’elettorato, ovviamente, si sentono in tal modo più tutelati. Si sostiene persino che possa essere motivo per evitare ingerenze e si ricorda, invece, che l’esercizio della democrazia è in mano al popolo che lo esercita tramite i rappresentanti eletti. Sono argomenti per i quali c’è bisogno che le due fazioni riflettano e lo stesso dovranno fare i cittadini, esausti di come si fa politica in questa Città. Intanto chiedono di essere amministrati correttamente, ritenendo importante che si riconosca fattualmente a Catanzaro il ruolo di Capoluogo della Calabria, senza strumentalizzazioni che ne hanno sempre frenato la crescita e, dunque, il benessere. Sono decenni che Catanzaro vive in uno stato di isolamento, ai limiti della sopportazione come dimostrano i tanti episodi che si sono succeduti, non ultimo l’assenza pressoché costante dal palinsesto dell’informazione regionale della RAI, sia televisiva che radiofonica.
*giornalista

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