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Catanzaro, schiarita con il Pd. Fiorita chiude il cerchio della Giunta: ecco gli assessori

Si rasserenano i rapporti con i democrat, che esprimono la Iemma e Casalinuovo. Esecutivo all’80% tecnico. Spazio anche a un nome in quota Talerico

Pubblicato il: 11/07/2022 – 19:32
Catanzaro, schiarita con il Pd. Fiorita chiude il cerchio della Giunta: ecco gli assessori

CATANZARO Il “giallo” dura lo spazio di un paio di orette. La Giunta comunale dell’era Nicola Fiorita, neo sindaco di Catanzaro, è ormai sostanzialmente fatta. Fiorita la ufficializzerà e la presenterà mercoledì mattina in una conferenza stampa al Comune, secondo quanto reso noto dal suo staff, a parziale rettifica di quanto era emerso all’atto della proclamazione degli eletti avvenuta questa mattina, quando si era chiaramente fatto intendere che l’esecutivo sarebbe stato varato domani. Invece ci sarà da attendere un altro giorno per il “nero su bianco” ma secondo i “bene informati” si tratterebbe di uno slittamento fisiologico, dettato dall’esigenza, per Fiorita, di apportare gli ultimi ritocchi, e logistico (qualche nominato domani sarebbe stato impossibilitato a presenziare).

La trattativa con il Pd: fumata bianca dopo le tensioni

La “fumata” insomma è ormai quasi tutta bianca, anche perché nelle ultime ore – riferiscono fonti accreditate – si sarebbe definitivamente tolto di mezzo anche l’ultimo scoglio, quello più ingombrante, sulla strada dello start della Giunta: il rapporto del neo sindaco con il Pd, che avrebbe registrato una sostanziale schiarita. Rapporto che è stato effettivamente molto teso nel week end, al fondo di trattative complicate e anche aspre. A un capo del tavolo un sindaco, Fiorita, che naturalmente voleva tenere conto del boom di consensi a 360 gradi che ha ottenuto al ballottaggio, dall’altro un Pd che però ha fatto sentire tutto il peso della sua forza non tanto numerica – alle Comunali di Catanzaro si è andati poco più in là rispetto al dato, già modesto, del 5% del 2017 – quanto politica, quella che ha portato i dem a investire fortemente sul voto catanzarese dandogli una ribalta nazionale (che a Fiorita ha comunque giovato) e schierando per il candidato sindaco davvero lo “stato maggiore” del Nazareno, i numeri 1, 2 e 3 della ditta (Enrico Letta, Giuseppe Provenzano e Francesco Boccia). Fitto il dialogo tra Fiorita e il segretario provinciale del Pd Domenico Giampà, investito dal segretario regionale Nicola Irto del compito di gestire la non facile partita del capoluogo. Dialogo e confronto, giocato molto sull'”interpretazione” da dare alle parole, cioè alle rispettive richieste. Fin dal primo momento il Pd ha chiesto due postazioni di rango a Fiorita: c’è chi – la stragrande maggioranza degli osservatori – queste postazioni le ha individuate in due assessorati, tra cui la vicesindacatura, per la quale si è sempre indicata la presidente regionale del partito e neo eletta consigliere comunale Giusi Iemma, e chi – minoranza assoluta – invece non ha dettagliato in questo modo. Insomma, molta melina, condita poi anche da qualche frase sopra le righe, soprattutto dal campo dem.

La prima Giunta dell’era Fiorita

In realtà, il “nodo” era essenzialmente uno: come catalogare la figura di un papabile e molto autorevole assessore, l’avvocato Aldo Casalinuovo, candidato sindaco per alcune settimane prima del passo indietro pro-Fiorita che ha di fatto ricacciato verso destra l’altro candidato sindaco d’area già in campo, Valerio Donato. Figura politicamente decisiva, perché Casalinuovo con la sua mossa ha di fatto blindato Fiorita blindato a sua volta dal Pd, ma anche figura non facilmente classificabile come democrat duro e puro. Visione, quest’ultima, evidentemente sostenuta dal Pd, per il quale Casalinuovo andava “caricato” a tutta la coalizione, non da Fiorita. Alla fine però nelle ultime ore su questo aspetto si sarebbe trovato il punto di caduta in forza del quale si può dire che la crisi con il Pd può ritenersi rientrata: il dato di sintesi è che Casalinuovo entrerà in Giunta ma senza specificare come. All’atto pratico comunque si può affermare che il Pd formalmente avrà un assessore, la Iemma, ma sostanzialmente ne avrà due, la Iemma e appunto Casalinuovo. In una nota Giampà farà intendere come con Fiorita ormai le incomprensioni sono superate: «In merito alle diverse ricostruzioni giornalistiche apparse in queste ore, il Pd, ad ogni livello, ribadisce il pieno sostegno al neo sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita. Il Pd – scrive Giampà – sarà presente nella Giunta, che Fiorita nominerà da qui a breve, e insieme al nuovo Sindaco lavorerà per cambiare le sorti della città capoluogo di regione». Per il resto, giochi in pratica chiusi. Fiorita partirà con un esecutivo in larghissima parte tecnico, con uno spazio politico al suo movimento “Cambiavento”, al Pd e all’area, essenzialmente di centrodestra, del candidato sindaco Antonello Talerico che ha sostenuto il sindaco al ballottaggio e che avrà un assessore (Antonio Borrelli). A parte due “interni”, cioè consiglieri eletti, la Iemma e la docente universitaria Donatella Monteverdi, fondatrice di “Cambiavento”, gli assessori saranno tutti esterni e tecnici: ci sono i due già annunciati da Fiorita tra primo e secondo turno, Marinella Giordano (sicurezza) e Venturino Lazzaro (politiche sociali), e poi Raffaele Scalise (lavori pubblici), Marina Mongiardo (bilancio), Borelli (attività economiche e patrimonio). Antonio Cosentino (Sport), la Iemma sarà vicesindaco con delega all’istruzione, Casalinuovo dovrebbe avere il personale e l’ambiente mentre la Monteverdi avrà la cultura. Fiorita, che ovviamente fa la “parte del leone” sui nomi, tratterrà alcune deleghe comunque pesanti, come quelle dell’urbanistica, delle Partecipate e della polizia locale, e inoltre – a quanto risulta – si farà affiancare da super-consulenti su materie strategiche come il Pnrr. I bene informati dicono che sarà questa la quadratura del cerchio: mercoledì il sigillo del sindaco. Poi ci sarà da sbrogliare la super-matassa della presidenza del Consiglio comunale, e lì per Fiorita sarà il secondo tempo, quello probabilmente più lungo e ostico, di un luglio torrido. (a. cant.)

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