«L’algoritmo Cencelli»

Massimiliano Cencelli è un signore di 86 anni, il cui cognome è scolpito nella storia della politica italiana. Suo padre era autista di Pio XII. Si iscrisse alla Democrazia Cristiana nel 1954 diventandone funzionario negli anni seguenti; in particolare fu segretario di Adolfo Sarti e, successivamente, di Nicola Mancino, prima che questi divenisse Vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura.
Nel 1967 Sarti, con Cossiga e Taviani, fondò al congresso di Milano la corrente dei “pontieri”, cosiddetta perché doveva fare da ponte fra maggioranza e sinistra. Ottenne il 12% e c’era da decidere gli incarichi in direzione.
Questo signore ha dato origine all’omonimo Manuale che aveva un metodo preciso: dosava ministri e sottosegretari secondo lo stato dell’arte del potere delle correnti Dc.
Il giornalista Renato Venditti, prima di morire, scrisse il volume “Il Manuale Cencelli”. Che era una sorta di prontuario della lottizzazione.
Il citato manuale, tanto vituperato, deriso, dileggiato, rappresenta, tutt’ora, l’ancora di salvezza, il faro per il politico che non sa dove andare. In questi giorni, alcuni vincitori del ballottaggio del 26 giugno scorso, in difficoltà per varare la giunta comunale, perché l’offerta supera la domanda, stanno pensando di ricorrere al famigerato Manuale attraverso il bilancino del farmacista oppure inventando un nuovo algoritmo.

*giornalista