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Le tensioni

Governo Draghi, i 5Stelle non voteranno la fiducia al dl Aiuti – VIDEO

La decisione è stata comunicata al termine del Consiglio nazionale pentastellato. Conte: «Unici ad incalzare su emergenze»

Pubblicato il: 13/07/2022 – 22:22
Governo Draghi, i 5Stelle non voteranno la fiducia al dl Aiuti – VIDEO

ROMA Il Movimento 5 Stelle lascerà l’Aula del Senato al momento del voto di fiducia sul dl Aiuti. È la decisione adottata dai Movimento 5 Stelle al termine della riunione del Consiglio nazionale che si è tenuta nella sede di Campo Marzio, a Roma, alla presenza del presidente Giuseppe Conte.

Conte: «5Stelle unici ad incalzare il governo sulle emergenze»


«Il M5s è l’unica forza politica che si sta interrogando su questa crisi con grande serietà, anche con soluzioni da vari mesi». Così il leader del M5s all’assemblea dei parlamentari del Movimento. «L’unica forza – ha aggiunto – che sta incalzando il governo sulle emergenze, l’unica forza che non ha paura di calibrare la propria azione politica in funzione della concreta realtà che il Paese sta vivendo».
Domani in Senato «non possiamo che agire con coerenza». E «non parteciperemo al voto» di fiducia sul dl Aiuti. Giuseppe Conte lo ha detto ai parlamentari del Movimento 5 stelle durante la riunione di questa sera.
Il M5s ha spiegato «le proprie ragioni», in particolare sui poteri straordinari dati al commissario di Roma in vista del Giubileo, ha premesso. Poteri che «non sono stati dati alla nostra sindaca uscente» ma «noi non ci siamo opposti. I nostri ministri hanno chiesto una riformulazione in linea con il piano regionale per i rifiuti, con i principi europei», ma tutto «questo è stato respinto», così respinta è stata la richiesta di mettere la norma in un decreto ad hoc o in un emendamento. «I nostri ministri sono stati costretti a non partecipare al voto. Come si poteva trascurare questo segnale politico?».
Il documento presentato al Governo, ha aggiunto Conte, non è stato un mettere delle «bandierine» ma «un contributo serio» alle richieste del Paese, «esprime e interpreta il momento drammatico» per la crisi in corso.
«Se oggi otto milioni di famiglie sbarca il lunario ogni mese lo si deve al Reddito di cittadinanza che qualcuno vuole smantellare e che come abbiamo chiarito al presidente Draghi non permetteremo venga smantellato», ha aggiunto. «In questa fase qual il compito di una forza politica responsabile: tacere?» O «denunciare» affinché vengano «prese misure strutturali?». «Chiediamo alla politica di entrare in una fase di governo differente».

Le reazioni

«Se i Cinquestelle escono dall’Aula» nel voto di fiducia sul dl Aiuti in Senato, «la maggioranza non c’è più: basta con litigi, minacce e ritardi, parola agli italiani». Così fonti della Lega commentando la decisione del M5s e annunciando per giovedì una riunione tra il leader Matteo Salvini e i vertici del Carroccio.
Per Giorgia Meloni «il governo “dei migliori” è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito. Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito».
Fonti del centrodestra hanno fatto sapere che in serata c’è stata una telefonata tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per commentare la situazione politica e ribadire «piena sintonia». «A maggior ragione in questa fase delicata, il centrodestra di governo prenderà decisioni comuni». I due leader si risentiranno giovedì.
«La decisione del M5s di non partecipare al voto di fiducia sul dl Aiuti è un atto di grave irresponsabilità assunto per interessi di parte in uno dei momenti più difficili dell’Italia», È quanto dice il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. «Dopo Mario Draghi non sosterremo alcun governo».

La telefonata Draghi-Conte

Durante una pausa del Consiglio nazionale c’era stata una telefonata fra il leader del M5s Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi. Ed era stata una chiamata interlocutoria. Secondo quanto si apprende il leader M5S avrebbe riferito al premier che il Movimento non ha ancora preso una decisione sul comportamento da tenere al Senato sul voto di fiducia al decreto Aiuti. I due, viene riferito, hanno poi avuto una conversazione sull’agenda di Governo, sul merito dei singoli punti e su alcuni necessari approfondimenti.
Draghi aveva già ribadito la sua posizione. «Ho già detto che per me non c’è un governo senza M5s e non c’è un governo Draghi altro che l’attuale, questa è la situazione». Il premier ha poi aggiunto che «un esecutivo con un ultimatum non lavora e non ha senso».

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