TERNI Non si ferma l’indagine su Roberto Lo Giudice, accusato dell’omicidio volontario della moglie Barbara Corvi, scomparsa da Amelia il 27 ottobre del 2009 e della quale non si hanno più notizie da allora. Lo ha deciso il gip di Terni che ha disposto nuovi accertamenti. In particolare la «ricerca di eventuali tracce ematiche nell’auto in uso all’epoca» da parte di Lo Giudice, un suv, «mediante nuove tecniche di rilevamento come il Luminol».
Il gip ha così accolto la richiesta di proseguire gli accertamenti avanzata dalla Procura della Repubblica di Terni. Il capo dell’Ufficio Alberto Liguori aveva chiesto nelle scorse settimane di chiudere il fascicolo ma all’istanza si erano opposti i familiari della donna con gli avvocati Giulio Vasaturo ed Enza Rando. Di qui la fissazione dell’udienza che si è tenuta il 7 luglio e nel corso della quale il magistrato ha revocato la sua iniziale richiesta. Il gip ha indicato un «termine perentorio» di sei mesi per le nuove indagini. Tra queste l’acquisizione di sette testimonianze. In seguito all’indagine della Procura di Terni, Lo Giudice era stato arrestato il 30 marzo del 2021 tornando libero il 22 aprile successivo quando il Tribunale del riesame aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip. I magistrati avevano quindi impugnato la decisione di Cassazione che a ottobre dell’anno scorso ha rigettato il loro ricorso.
Lo Giudice si è sempre proclamato estraneo alla scomparsa della moglie e i suoi difensori hanno chiesto di archiviare il procedimento. Il gip ha invece archiviato la posizione di Maurizio Lo Giudice, cognato della donna.
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