ROMA L’Aula del Senato ha confermato la fiducia al governo posta sul dl Aiuti. I sì sono stati 172, i no 39, nessun astenuto. Il M5s non ha partecipato al voto risultando assente alla prima e alla seconda chiama. Con il Movimento era saltata anche l’ultima ipotesi di mediazione lanciata dal ministro pentastellato D’Incà, che aveva proposto l’ok al testo senza fiducia.
Nell’Aula del Senato si sono susseguite le dichiarazioni dei partiti politici. Matteo Renzi di Italia Viva ha rivolto un appello a Draghi affinché il governo vada avanti. Il Pd con Simona Malpezzi ha chiesto «responsabilità da parte di tutti», mentre per Vasco Errani di Leu occorre «verificare se un ultimo colpo di reni sia possibile».
Poco prima del termine della votazione, Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi per dirigersi al Quirinale per incontrare Mattarella ed è tornato dopo circa un’ora, senza rilasciare alcuna dichiarazione.
Secondo Primo Di Nicola, capogruppo di Insieme per il futuro (il partito doi Luigi Di Maio), «chi segue gli interessi di partito gira le spalle al Paese». La capogruppo del M5s al Senato Mariolina Castellone ha confermato il non voto sulla fiducia e sottolineato invece che «chi parla di responsabilità non votò il Pnrr con il Conte bis. Gli irresponsabili non siamo noi, irresponsabile è chi non dà risposte al Paese».
Nel centrodestra: FdI con Luca Ciriani ha sollecitato il ritorno alle urne. Dal Carroccio Paolo Tosato ha assicurato: «La Lega è leale ma se mancano le condizioni si voti». Per Anna Maria Bernini di Forza Italia «è devidente che se qualcuno non voterà la fiducia, oggi nascerà una nuova maggioranza di governo».
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