LAMEZIA TERME Pignorare «tutte le somme dovute» e sino a concorrenza «del credito». Lo ha chiesto l’Agenzia delle Entrate (la sezione riscossione per la provincia di Catanzaro) al Comune di Lamezia Terme. Una istanza formale, ma resa ufficiale da una missiva inviata in via Perugini e che coinvolge direttamente il consigliere comunale di minoranza, Ruggero Pegna.
Nella lettera, risalente allo scorso 30 maggio 2022, sono riportate nero su bianco le intenzioni dell’agenzia di riscossione e stanno tutte nella premessa. Al centro della vicenda, infatti, c’è un debito corposo di oltre 1,7 milioni di euro relativo a “tributo/entrate”, al quale si aggiungono sanzioni civili, oneri di riscossione, spese esecutive e diritti di notifica che ne hanno moltiplicato l’ammontare nel corso degli ultimi anni. Una cifra cospicua, dunque, quella maturata dall’ex candidato sindaco di Lamezia, e che l’Agenzia delle Entrate intende, ovviamente, riscuotere. Quelle inviate al Comune lametino sono righe durissime e nelle quali l’ente di riscossione «intima e ordina» al Comune di «pagare direttamente all’Agente della riscossione» entro 60 giorni dalla notifica dell’atto le somme «per le quali il diritto alla percezione da parte del debitore sia maturato anteriormente». In buona sostanza il Comune lametino, essendo il primo debitore nei confronti di Ruggero Pegna «per somme di denaro», considerato il ruolo ricoperto dallo stesso promoter lametino nel consiglio comunale, dovrà versare obbligatoriamente i crediti maturati da Pegna all’Agenzia delle Entrate, «nei limiti dell’importo del credito intimato e aumentato della metà». Ma non è tutto: Ruggero Pegna, in quanto debitore, è stato intimato ad astenersi da «qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito» le somme «assoggettate al pignoramento».
Una vicenda controversa, dunque, e che coinvolge come già è accaduto in passato ancora una volta l’ex candidato a sindaco, battuto al ballottaggio dall’attuale primi cittadino, Paolo Mascaro. E c’è chi paventa all’orizzonte il rischio, più o meno concreto, di presunte incompatibilità con il ruolo da consigliere comunale. Da chiarire, inoltre, in che termini il Comune di Lamezia dovrà considerare l’accantonamento delle somme e se, ad esempio, dovrà procedere o meno con il limite del quinto come accade con gli stipendi. Il gettone di presenza, però, ha però connotati diversi dalla retribuzione connessa al «rapporto di pubblico impiego». In buona sostanza, l’accantonamento delle somme andrebbe effettuato «per l’intero ammontare».
Raggiunto telefonicamente dal Corriere della Calabria, il consigliere Ruggero Pegna ha spiegato che «si tratta di una vicenda riferita all’anno 2003 relativa ad una delle mie vecchie ditte, frutto di errori in fase di verifica, generata dal mio lungo ricovero fuori sede per la leucemia che mi ha impedito di potermi occupare personalmente per oltre due anni della sua amministrazione. Una vicenda tornata alla ribalta dell’agenzia delle entrate dopo circa vent’anni, con una serie di inesattezze e priva di fondamento sin dall’inizio, già affidata ai miei consulenti legali e fiscali». «Credo, comunque, che questi continui attacchi su vicende strettamente personali siano frutto del mio impegno in politica che, evidentemente, continua a infastidire qualcuno». (redazione@corrierecal.it)
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