LAMEZIA TERME Il sostituto procuratore di Lamezia Terme, Santo Melidona, ha chiesto l’ergastolo per Marco Gallo, ritenuto responsabile dell’omicidio e della distruzione del cadavere di Domenico Maria Gigliotti, avvenuto a Lamezia Terme nel gennaio del 2015.
Alle conclusioni rassegnate nella requisitoria dal pm Melidona si sono associate le costituite parti civili nel processo – il padre e la sorella della vittima – difesi, rispettivamente, dagli avvocati Salvatore Cerra e Lucio Canzoniere. Il processo si sta svolgendo con rito abbreviato davanti al gup Domenico Riccio.
Marco Gallo è accusato di aver ucciso e dato alle fiamme l’imprenditore edile Gigliotti poiché – secondo le accuse – l’imputato avrebbe versato 1.100 euro per una crociera mai fatta all’agenzia di viaggi gestita dalla moglie della vittima. Sull’accusa di omicidio pendono le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione.
Sarebbe stato proprio l’incasso fraudolento dell’anticipo versato, nonché la mancata restituzione dello stesso a scatenare la violenta reazione dell’imputato che, già nel mese di ottobre 2014, avrebbe esploso alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione della famiglia Gigliotti. Ma il movente dell’efferato delitto – secondo le indagini dirette dal pm Santo Melidona e condotte dalla Sezione investigativa del Commissariato di Lamezia Terme e dalla Squadra Mobile di Catanzaro, sarebbe riconducibile anche a presunte avances sessuali di Gigliotti nei confronti della moglie di Gallo, da cui sarebbe nata una discussione fra presunto killer al culmine della quale Gigliotti avrebbe pesantemente malmenato Gallo, circostanza già smentita da quest’ultimo nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
L’udienza è stata rinviata al 15 settembre per la discussione dei difensori di Gallo Francesco Siclari e Antonio Mancuso, cui seguirà la sentenza. (redazione@corrierecal.it)
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