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il dopo voto

Catanzaro, per Fiorita ora lo “scoglio” presidenza del Consiglio. Ma la partita è aperta

Varata la Giunta, si avvicina la seconda “prova” politica. Ma per il sindaco (di minoranza) i numeri potrebbero cambiare in positivo

Pubblicato il: 15/07/2022 – 7:20
Catanzaro, per Fiorita ora lo “scoglio” presidenza del Consiglio. Ma la partita è aperta

CATANZARO La prima è andata, tutto sommato bene e in modo abbastanza indolore: non era impossibile ma nemmeno così scontato, almeno nella tempistica e nei toni. Ora c’è la seconda prova, per il neo sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita. Chiusa la Giunta comunale con qualche contorcimento e qualche mugugno ma con il sostanziale avallo della forza che più di tutte interessava a tutti, il partito di maggioranza (relativa) politica, il Pd, per Fiorita adesso si tratta di aprire ufficialmente il secondo dossier, quello più spinoso, quello della presidenza del Consiglio comunale. Nella conferenza stampa di start dell’esecutivo Fiorita ha detto di non essersene ancora occupato, preso com’è stato dall’incombenza della Giunta e da quelle – più serie – delle piccole e grandi, vecchie e nuove emergenze della città. Ora però il dossier gli si squaderna davanti, con tutto il suo carico di incognite, essendo notorio che la coalizione del sindaco non ha la maggioranza, che – sulla carta – è quella che ha sostenuto il suo competitore Donato. In compenso, segnali dal fronte Fiorita sono arrivati da alcuni dei suoi fedelissimi, come l’eletto Gianmichele Bosco, che – riferiscono i bene informati – sarà l’asso che lo schieramento di Fiorita potrebbe giocarsi per la presidenza del Consiglio comunale. Sul fronte Donato, a quanto riferiscono fonti qualificate la coalizione si sarebbe incontrata ieri proprio per decidere il da farsi: sarebbe stato stabilito il metodo per cui l’area numericamente più forte indicherà il nome per la presidenza, e dunque l’area del presidente del Consiglio regionale e plenitenziario della Lega Filippo Mancuso dovrebbe indicare Eugenio Riccio, veterano di Palazzo de Nobili. Tutto dunque porta a delineare un braccio di ferro tra Riccio e Bosco, ma il braccio di ferro in realtà potrebbe essere meno di ferro di quanto si prevede. Perché lo scollamento dello schieramento di Donato si percepisce sempre di più fin quasi a toccarsi con mano. Insomma, togliendo da una parte e aggiungendo ad un’altra la bilancia starebbe iniziando a salire dal lato di Fiorita, che peraltro ha dimostrato – nella formazione della Giunta – una notevole capacità di espansione politica e non solo (nella Giunta ci sono consistenti e autorevoli espressioni del mondo confindustriale e imprenditoriale del territorio e della “intellighènzia” borghese della città). Il sindaco al momento può contare in aula sui nove consiglieri della sua coalizione di centrosinistra e sui quattro dell’area (di centrodestra) di Talerico che l’ha sostenuto al ballottaggio e che Fiorita ha imbullonato con uno spazio nell’esecutivo, e si dice che ci sia già una “coda” di consiglieri eletti con Donato pronti a posizionarsi dalle parti di Fiorita, non fosse altro che per fare dispetto ai big del centrodestra, compreso lo stesso Mancuso, che si sono schierati con il candidato sindaco sconfitto al ballottaggio. Anzitutto, fonti qualificate sostengono che a breve il gruppo di Talerico potrebbe registrare una new entry con il passaggio di un(a) consigliere comunale a “Noi con l’Italia” di Mimmo Tallini, supporter di Talerico al primo turno (e, per proprietà transitiva e non solo, di Fiorita al ballottaggio…). In più, dallo schieramento donatiano c’è tutta un’area di mezzo che avrebbe iniziato a ondeggiare staccandosi lentamente ma inesorabilmente dalla base di partenza. Sono tutte dinamiche che si percepiscono sotto traccia e che però potrebbero intrecciarsi in vista del Consiglio comunale, il primo dell’era Fiorita, in programma probabilmente il 20 luglio. All’ordine del giorno c’è l’elezione del presidente, che quindi è una partita assolutamente aperta, per Fiorita, soprattutto alla terza votazione, quando il quorum richiesto sarà più basso. (a. c.)

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