DRAPIA Vino come motore di sviluppo economico di un territorio, capace di intersecare e moltiplicare le energie vive sprigionate dalle realtà economiche presenti in un’area a forte vocazione turistica come la costa vibonese. E poi c’è il recupero di una tradizione antica – la vitivinicoltura – che nel tempo si era affievolita nella zona e che ora grazie alla spinta innovativa di aziende giovani sta riprendendo forza, restituendo vitalità all’intero territorio. Sono gli elementi alla base di quella che si può definire una best practice di rilancio economico di una parte della Calabria. Un modello da esportare per far decollare altre aree della regione. È ciò che muove ed alla base del progetto e che ha portato all’evento “bandiera” del “Il primo banco d’assaggio dei Vini Costa degli Dei”. L’evento che si è svolto ieri sera nella splendida cornice del Castello Galluppi di Drapia nel Vibonese.
Un modello frutto della sinergia tra il Gal Terre Vibonesi, l’associazione nazionale Città del Vino e il gruppo editoriale Corriere della Calabria-L’Altro Corriere Tv.
Presenti all’evento di Drapia i principali Consorzi di produzione dell’agroalimentare d’eccellenza dell’area: dalla Cipolla passando alla ‘nduja per finire al Pecorino. A significare proprio quella capacità di dimostrare ma anche di schierare una potenza di fuoco importante per lo sviluppo del territorio ed ergerla a sistema. Realtà produttive provenienti non solo dal settore primario. A Drapia c’era anche l’artigianato di qualità della zona: i vasai di Gerocarne, l’artigianato del ferro, i cestai e tutte quelle miriadi di piccole espressioni che vivono sul territorio.
Ed è nelle parole di Saveria Sesto della Città nazionale del Vino – tra i deus ex machina dell’iniziativa – che si percepisce quello che lei stessa definisce «un progetto unico» in Calabria. «È la sinergia tra il Gal “Terre Vibonesi”, il gruppo editoriale del Corriere della Calabria e Città del Vino che ha permesso di realizzare tutto questo».
«L’associazione che è nata – racconta, descrivendo il progetto – si compone di otto aziende e di altre che si stanno avvicinando. Raccoglie una produzione significativa perché rappresenta il vero risorgimento della vitivinicoltura della “Costa degli Dei” che era letteralmente scomparsa e che invece pian piano ora ritrova i suoi spazi sia in termini quantitativi che di qualità» Sesto ricorda che i vitigni tipici della zona sono il Magliocco canino e lo Zibibbo. «Questa iniziativa – spiega – è un omaggio a questi vini».
Anche se Sesto sottolinea, «il vino è protagonista dell’evento, ma è anche un motore di economia visto che è capace di coinvolgere le aziende del territorio che vanno dalla produzione di miele, al formaggio ai salami e alla cipolla di Tropea».
Ed è anche Gianluca Gallo, assessore regionale all’Agricoltura, presente all’evento, a rimarcare l’importanza di fare sinergia per contribuire allo sviluppo del territorio. «Quella che stiamo conducendo – sostiene ai microfoni del Corriere della Calabria – è un’azione che punta a promuovere il prodotto “territorio” insieme ai prodotti dei territori. Un’azione virtuosa questa per la nostra regione e che mira ad avere un modello di sviluppo che forse la Calabria non ha mai avuto e che può contare sulla destagionalizzazione del turismo. In questo senso il vino, cresciuto in termini di qualità, assieme alle produzioni agroalimentari, può essere un ulteriore elemento di attrazione per la nostra regione».
Secondo Gallo, «c’è un interesse nei confronti della Calabria che va in questa direzione e che va capitalizzato». E riferendosi all’evento di Drapia, l’assessore regionale sottolinea: «È importante per far crescere la consapevolezza delle potenzialità economiche del territorio anche tra i calabresi e che questa strada può rappresentare un punto di svolta».
A questo proposito Gallo traccia le linee per garantire un futuro alle nuove generazioni. «La nostra terra che è ricchissima di biodiversità – dice – ha tutte le carte in regola per far sì che i giovani si impadroniscano di queste ricchezze e così facendo le trasformino per creare sviluppo e crescita diffusa».
«Uniti si vince se si punta su marcatori identitari che stanno prendendo piede anche nella provincia di Vibo». Così Giacomo Giovinazzo, direttore generale del dipartimento regionale all’Agricoltura, rilancia il progetto che fa quadrato innanzitutto sul valore del vino di qualità. Un segmento – ricorda Giovinazzo – ul quale «la provincia di Vibo nel passato poteva vantare su circa 1.500 ettari di vigneti». «Ora c’è una rinascita del settore – afferma ai microfoni del Corriere della Calabria – che passa da produzioni di qualità messe in piedi da giovani che si stanno affermando».
«Quel che sta portando avanti il Corriere della Calabria ed il Gal – sottolinea il direttore generale del Dipartimento – è un’attività di animazione che punta a “contaminare” il mondo agricolo con altri elementi di sviluppo. Credo che questa sia la strada giusta – aggiunge – ed i risultati si stanno già registrando. Molto ancora resta da fare – conclude Giovinazzo – c’è un sistema a rete da mettere in piedi sulle eccellenze che esistono sul territorio».
«Abbiamo una grandissima voglia di spenderci per questo territorio che sta dimostrando una “fame” di voler fare impresa restando in zona». Sono le parole di Vitaliano Papillo presidente del Gal “Terre Vibonesi” che spiega le ragioni alla base del progetto. «Noi abbiamo interpretato al meglio questo sentimento – chiarisce – e ci siamo messi ad operare al massimo». Ed il presidente del Gal sciorina i numeri di quell’impegno: «Il 100% delle risorse impegnate e con la spesa siamo molto avanti. Abbiamo finanziato oltre cento iniziative tra realtà pubbliche e private e per questo possiamo ritenerci soddisfatti». Anche secondo Papillo «la sinergia è fondamentale e sta dimostrando oggi di funzionare». «Grazie al Corriere della Calabria, a Città del Vibo e a tutte quelle realtà – afferma – è possibile raccontare la terra di Calabria per quella che è. Seguendo una nuova narrazione».
«Abbiamo la possibilità di presentare quanto di meglio la Calabria ha da offrire in un momento in cui la regione sta dimostrando al mondo una nuova visione di sé stessa. Una regione finalmente in grado di attrarre perché la si guarda sotto un’ottica diversa, lontana dagli stereotipi del passato». È diretto Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria, nell’interpretare il senso profondo del progetto di promozione dei territori. Per questo Statti sostiene: «Abbiamo tutte le carte in regola per poter competere». E commentando l’evento “Il primo banco d’assaggio dei Vini Costa degli Dei” afferma: «Iniziative come questa fanno bene alla Calabria, a noi operatori e a chi rappresenta i territori».
Poi, il presidente di Confagricoltura invia un messaggio di speranza per il Vibonese. «I giovani – dice – rappresentano la nostra forza, rappresentano il futuro di un settore strategico per l’area. Qui fino a poco tempo addietro la vitivinicoltura era praticamente assente – conclude – oggi proprio grazie alla loro intraprendenza e al loro coraggio è ritornata ad affermarsi come valore aggiunto del territorio». (redazione@corrierecal.it)
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