ROCCELLA JONICA L’affaccio è su quel porto che accoglie centinaia di migranti nella Locride, circa 7mila dall’inizio del 2022. Al Castello Carafa di Roccella Jonica si è svolta l’iniziativa “Mediterraneo: terra di pace e di accoglienza”, un evento promosso dalla Cgil. Scelta per l’occasione la cittadina della Locride che da diversi anni è in prima linea nel lavoro di accoglienza dei migranti. Non con poche difficoltà (economiche e logistiche) Roccella Jonica ha affrontato, presso il porto delle Grazie, decine di sbarchi anche in piena pandemia, e il suo sindaco Vittorio Zito continua a ripetere che «non ci si può tirare indietro davanti a chi fugge per salvarsi».
Dopo Riace, che con il suo modello di accoglienza è balzata alle cronache mondiali diventando un vero e proprio simbolo, anche Roccella – soprattutto negli ultimi anni – è diventata, a seguito dei numerosi arrivi di migranti, la terra di chi fugge dalla propria in cerca di salvezza. «Abbiamo deciso di essere a Roccella Jonica per un’esigenza che abbiamo avvertito». L’obiettivo, ha spiegato ai nostri microfoni Giuseppe Valentino, segretario generale Filcams Cgil Calabria – era quello «di chiamare a raccolta chi ha a cuore le sorti dell’umanità e della pace. Siamo in un periodo complicato nel quale anche la solidarietà e la stessa umanità vengono messe in discussione non solo dalla politica ma anche dai governi. L’ultima questione – ha detto Valentino – è quella che ha visto il nostro Paese e l’Europa fare un accordo con Erdogan. È inaccettabile, per un’Europa che era fondata sulla pace e su quei valori dell’umanità che, in cambio del mercato, le vite delle persone vengano messe a disposizione, ma è quello che è successo». Al centro della discussione anche la guerra in Ucraina. «C’è una guerra assurda che va fermata, c’è il bisogno e la necessità di pace e noi siamo qui anche per iniziare a parlarne. Abbiamo scelto Roccella non a caso: la storia di questi paesi e del Mediterraneo è una storia di accoglienza, solidarietà e umanità».
«La solidarietà e l’accoglienza sono valori che dobbiamo portare con noi in ogni periodo storico, in particolare in questo», ha dichiarato Salvatore Marra, responsabile politiche internazionali Cgil, che ha aggiunto: «La guerra che imperversa in Europa ci ha dato ancora una volta una grande lezione, ovvero che non esistono confini. Quando c’è un conflitto in corso i confini devono essere aperti per accogliere chi scappa e ha bisogno di essere assistito. Un’organizzazione sindacale come la nostra – ha concluso Marra – ha l’obbligo di creare le condizioni non solo per l’accoglienza ma anche per l’integrazione di queste persone nel mondo del lavoro a prescindere da dove arrivano o da quale guerra scappano».
E nel processo di accoglienza Roccella Jonica continua a fare la propria parte. «Si è parlato – ha detto il sindaco Zito a margine dell’incontro – di una delle tematiche che ci sta più a cuore: quella dell’accoglienza, ma soprattutto quella dell’accoglienza di chi fugge dalle guerre. Chi fugge lo fa per salvarsi e di fronte a questo credo che non ci possa essere alcuna discussione di merito se accoglierli o no».
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