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Politiche 2023, tira vento di elezioni (anche) in Calabria: gli scenari e le prime “manovre” nei partiti

La crisi nazionale apre le porte a un’estate politicamente intensa. Al via posizionamenti e rivendicazioni. E il voto avrà effetti anche sulla Regione

Pubblicato il: 15/07/2022 – 6:49
Politiche 2023, tira vento di elezioni (anche) in Calabria: gli scenari e le prime “manovre” nei partiti

CATANZARO Tira vento di elezioni anticipate per il Parlamento e d’improvviso il quadro politico calabrese entra in fibrillazione. Le vicende nazionali, scatenate dallo strappo del Movimento 5 Stelle di Conte che ha provocato la crisi del governo Draghi, fanno fortemente agitare lo spettro del voto già in autunno, piombando su partiti e schieramenti ancora impreparati per il ritorno alle urne. Finora, ragionamenti e confronti sulle Politiche sono stati assolutamente embrionali, ma nei prossimi giorni potrebbero farsi molto più stringenti, anche se tanti analisti ritengono ancora probabile una durata dell’attuale legislatura fino a marzo 2023. Ma le manovre che finora sono state piccole prevedibilmente in queste settimane diventeranno grandi, e naturalmente coinvolgeranno anche la Calabria. Ovviamente, le incognite sono tantissime come i nodi da sbrogliare, soprattutto politici: c’è il nodo delle alleanze – soprattutto quella tra Pd e M5S, traballantissima, ma anche nel centrodestra ci sono tensioni – e quindi delle rispettive leadership, ci sono gli eterni movimenti centristi che potrebbero scompaginare gli schieramenti, c’è poi la riduzione del numero dei parlamentari dalla prossima legislatura che necessariamente influenzerà sulla scelta e sulla distribuzione delle candidature.
Tutte dinamiche che ovviamente si scaricheranno anche in Calabria, che al momento rispetto a cinque anni fa perderebbe 10 seggi tra Camera e Senato, passando da 30 a 19-20. In più, a livello regionale, la compressione degli spazi per i papabili candidati potrebbe essere ancora più accentuata dalle “colonizzazioni” dei partiti, di centrosinistra ma anche di centrodestra (come insegna la storia), pronti a calare in loco big che difficilmente troverebbero spazio al Centro o al Nord. Chiaramente i discorsi al momento possono sembrare prematuri, ma in queste ore si stanno iniziando a percepire.

Gli effetti sulla Regione

In ogni caso, le trattative e poi il voto delle Politiche 2023 avranno sicuramente – loro sì, a differenza delle Amministrative – effetti anche sugli assetti della Regione, che con tutta probabilità sarà direttamente investita dalle dinamiche elettorali. Del resto lo ha fatto capire lo stesso governatore Roberto Occhiuto in una recente dichiarazione all’Ansa nella quale ha motivato il suo disimpegno per le Comunali sostenendo che «dal primo giorno del mio mandato da presidente della Regione ho detto che avrei fatto l’uomo di governo e che mi sarei occupato soltanto dei problemi della Calabria, lasciando ai partiti le scelte in ordine ai candidati sindaco delle città» salvo poi aggiungere che «rimango un dirigente politico nazionale del centrodestra, ed è chiaro che mi impegnerò per le prossime elezioni politiche». Ecco perché le Politiche in Calabria saranno una cosa seria e sarà sicuramente importante vedere chi e come correrà. È prevedibile poi che i partiti si orienteranno a schierare anche assessori e/o consiglieri regionali in carica, avendo bisogno del maggior “peso” elettorale possibile per mostrare i muscoli e far paura agli avversari.

Il campo del centrodestra

Al momento comunque, tastando il polso ai partiti, si può parlare essenzialmente di scenari più che di certezze: ovviamente impossibile dire come e dove saranno piazzati i prescelti, se nei collegi uninominali o nei listini proporzionali, nei quali solo le prime postazioni hanno un senso. E così, nel campo del centrodestra, trapela che nel partito a livello regionale più forte, Forza Italia, tra i probabili riconfermati di una ricandidatura vengono annoverati il senatore e coordinatore regionale del partito Giuseppe Mangialavori e il deputato e responsabile nazionale Sud del partito Francesco Cannizzaro, per quanto “scottati” alle ultime Comunali: tra i possibili nuovi candidati si sussurrano i nomi dell’ex sindaco di Cosenza, e fratello del governatore, Mario Occhiuto e Domenico Giannetta, rimasto fuori dalla Regione nonostante abbia racimolato 10.000 preferenze. Quanto a Fratelli d’Italia, i bene informati danno per riconfermata la deputata e coordinatrice regionale Wanda Ferro, forte del buon risultato in solitaria da candidato sindaco al primo turno a Catanzaro “per ragion di partito”, e come possibile candidato l’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso, già deputato per pochi giorni nel 2018 prima di essere frenato dai riconteggi. La Lega, che teme un altro calo in Calabria, dovrebbe riconfermare il deputato uscente Domenico Furgiuele mentre tra le “new entry” si riparla dell’assessore regionale al Welfare Tilde Minasi (già senatrice per pochi mesi avendo optato per restare alla Cittadella). Quanto alle altre forze di centrodestra, viene ritenuta possibile una candidatura dell’ormai ex sindaco uscente di Catanzaro, Sergio Abramo, ora a Coraggio Italia. Nel centrodestra ci sarà poi da tenere conto delle ambizioni di Udc, Noi con l’Italia e Italia al Centro.

Il campo del centrosinistra e del Pd

Sul fronte centrosinistra, occhi puntati ovviamente sul Pd. Secondo quanto dettato dal Nazareno, si procederà anzitutto a una valutazione degli uscenti: in Calabria sono i deputati Enza Bruno Bossio e Antonio Viscomi, la cui ricandidatura alle prossime Politiche è calcolata al 50% da qualificate fonti democrat. Quanto a nuovi ingressi, che ovviamente in casa dem saranno stabiliti anche con il (perverso) gioco a incastri delle correnti, si sostiene che un posto anche “blindato” dovrebbe comunque essere riservato al segretario regionale e consigliere regionale Nicola Irto così come si ritiene molto probabile una candidatura di un veterano quale Carlo Guccione, dirigente nazionale del Pd, e inoltre sono considerate piuttosto alte le quotazioni del consigliere regionale Ernesto Alecci. Ma Letta ha già detto che nelle candidature alle Politiche sarà applicato, senza eccezioni di sorta, lo schema dei capigruppo di Camera e Senato, cioè il massiccio inserimento, e anche in postazioni utili, delle donne, e la Calabria non sfuggirà a questo schema. A sinistra, Leu-Articolo 1 ha un uscente, Nico Stumpo, che comunque potrebbe essere ricandidato. Mentre non si esclude una partecipazione attiva del movimento di Luigi de Magistris, magari una partecipazione diretta dello stesso ex pm di Catanzaro: DeMa poi – rivelano più osservatori politici – ha al suo arco qualche buona freccia come il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo.

Il capitolo M5S

C’è poi il capitolo, a sé stante, del Movimento 5 Stelle, con annessi e connessi. Per i pentastellati, che difficilmente ripeteranno il boom del 2018, resta il divieto dei tre mandati, e questo, tra gli uscenti, potrebbe tagliare la strada a Federica Dieni e Paolo Parentela. Tra gli uscenti, non sembrano esserci dubbi per la riproposizione dei “fedelissimi” di Conte, di Massimo Misiti e Riccardo Tucci, e poi Elisa Scutellà e parlamentari che sono contiani ma non ultrà come la già sottosegretaria Anna Laura Orrico ed Elisabetta Barbuto. C’è poi tutta la ormai variegata galassia degli ex grillini: anzitutto Insieme per il Futuro di Di Maio, che in Calabria potrebbe aprire le porte alle ricandidature dell’attuale sottosegretaria Dalila Nesci e al deputato lametino Pino d’Ippolito. Il resto degli ex grillini – ci sono anche big come il presidente dell’Antimafia Nicola Morra – è piuttosto indecifrabile nelle intenzioni e nelle collocazioni: in tanti aspettano un segnale da Di Battista, a esempio. Potrebbe tuttavia avere buone possibilità per un secondo giro la senatrice catanzarese Bianca Laura Granato, che con le sue posizioni antigovernative si è ritagliata parecchia visibilità e notorietà su scala nazionale.

Centro e dintorni

Ci sono poi sullo scacchiere politico tante forze che si agitano nel mondo di mezzo del centro, oscillanti da destra a sinistra assecondando un moto perpetuo. Ci sono renziani di Italia Viva, che hanno un parlamentare uscente, il senatore Ernesto Magorno, possibile ricandidato, così come una certa ambizione la coltiverebbe anche Brunello Censore, ex deputato Pd ora con Iv. Poi, sono dati in “work in progress” i calendiani di Azione e i mastelliani di “Noi di Centro”, ma la fase di decollo per loro è molto complicata. In questa area, a livello nazionale, in realtà in tanti attendono le mosse dello stesso Draghi, che è un nome che attira comunque molte sirene, tra cui quella dello stesso governatore Occhiuto, che non ha mai fatto mistero di apprezzare il premier. È questa, a pensarci bene, una delle partite sicuramente più importanti che si giocheranno in questa estate politicamente caldissima, sia che si voti in autunno sia che si voti nel 2023. (a. c.)

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