COSENZA «A Cosenza non si potrà più abortire». La denuncia arriva dall’associazione Femin, che segue da vicino le disfunzioni della sanità bruzia e in particolare quelle che riguardano la mancata parità di genere. In un post sui social il collettivo spiega che «si è da poco dimesso l’unico ginecologo non obiettore dell’Annunziata ed è così che l’aborto non è più un diritto nella nostra città». Si tratta del dottor Francesco Cariati, unico a praticare l’interruzione volontaria di gravidanza nel presidio ospedaliero. «È incredibile – scrivono le Femin – quanto in fretta possano negarci la libertà di autodeterminarci, quanto in una manciata di ore possano precludere l’aborto a chi non può andare fuori provincia o fuori regione per accedere al servizio. Occhiuto, il commissario e presidente degli ospedali chiusi e del blocco del turnover, insieme al dottor Filippelli, ci devono immediatamente delle spiegazioni. Le responsabilità in questa regione hanno dei nomi e dei cognomi e non daremo loro pace finché i nostri diritti non saranno garantiti. A breve seguiranno approfondimenti e aggiornamenti organizzativi, nel frattempo per qualsiasi esigenza e per supporto potete contattarci».
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