ROMA Italia ancora divisa in due quella dei consumi culturali, con il Sud che mostra i valori di spesa più bassi anche nel “biennio della pandemia”. A raccontarlo, il 18/o Rapporto Annuale Federculture “Lavoro e innovazione: le strategie per crescere”, illustrato oggi alla presenza del ministro della cultura Dario Franceschini. Il quadro delle regioni per quanto riguarda la spesa media mensile delle famiglie in ricreazione, spettacoli e cultura durante il biennio 2019-2020 vede una diminuzione dell’incidenza della “spesa culturale” sulla spesa totale che passa dal 5% del 2019 al 4,1% del 2021, con variazioni negative in valori assoluti che superano anche il 30% con le punte massime di Calabria (-34,7%), Toscana (-31%), Piemonte (-28,5%). A “tenere” di più nel biennio sono Abruzzo (-9,2%), Val d’Aosta (-12,5%), Sicilia (-13%) e Lombardia (-14,7%). Tra le “grandi”, il Lazio è solo 11/a (-21,2%) e il Veneto 14/a (-24,5%).
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