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Il verbale

Il “nodo” storico della sanità calabrese: «Gravità del ritardo dei pagamenti da parte delle aziende»

Il Tavolo Adduce conferma nel 2021 le «fortissime criticità» nel rispetto delle direttive europee e nazionali. In miglioramento nel confronto al 2020

Pubblicato il: 17/07/2022 – 8:30
Il “nodo” storico della sanità calabrese: «Gravità del ritardo dei pagamenti da parte delle aziende»

CATANZARO «Gravità del ritardo dei pagamenti da parte delle aziende del Servizio sanitario della Regione Calabria» anche se rispetto al 2020 si registra un miglioramento. L’ultima verifica interministeriale del tavolo Adduce-Comitato Lea conferma una ostrica criticità della sanità calabrese: nel verbale della doppia riunione del 26 aprile e del 18 maggio i tecnici del ministero della Salute e del ministero dell’Economia rilevano che, a parte sapute eccezioni, le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria continuano a non essere virtuose nel rispetto delle direttive europee e nazionali.

Fonte: Tavolo Adduce-Comitato Lea


Nel verbale il Tavolo Adduce e il Comitato Lea rilevano anzitutto che «dai pagamenti effettuati nell’anno 2021, è possibile evincere che in tale periodo sono state liquidate fatture per 1.376,365 milioni di euro, di cui il 68% è relativo a fatture emesse nell’anno 2021, il 22% è relativo a fatture emesse nell’anno solare 2020 e circa il 10% è relativo a fatture emesse nell’anno solare 2019 e precedenti. Il 49% dei pagamenti effettuati non è stato rispettoso del Dpcm 22 settembre 2014 per i quali rilevano, in particolare, l’80% dei pagamenti dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro, il 90% dell’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini e il 79% dell’Asp di Reggio Calabria. Sono presenti percentuali rilevanti in tutti gli enti del Servizio sanitario regionale. Tavolo e Comitato rilevano ancora una volta la gravità del ritardo dei pagamenti da parte delle aziende del Servizio sanitario della Regione Calabria. Rilevano che, rispetto all’anno 2020 (67%), nell’anno 2021 la percentuale di pagamenti effettuati oltre i termini previsti dal Dpcm 22 settembre 2014 è scesa al 49%».
Sulla scorta dei dati aziendali, infine i tavoli interministeriali rilevano che «tutte le aziende del Servizio sanitario regionale calabrese, eccetto l’Azienda ospedaliera di Cosenza e la Gsa (gestione sanitaria accentrata), non rispettano ancora nel 2021 la direttiva europea sui tempi di pagamento. Tavolo e Comitato – si legge infine nel verbale – richiamano il punto 22) del mandato commissariale e ricordano quanto previsto dalla legge di bilancio per l’anno 2019, articolo 1, comma 865, in merito agli obiettivi dei direttori generali con riferimento ai tempi di pagamento laddove si dispone di subordinare almeno il 30% dell’indennità di risultato al rispetto dei tempi di pagamento. Rilevano ancora una volta le fortissime criticità sui tempi di pagamento da parte degli enti del Ssr della Regione Calabria». (c.a.)

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