Partorita la Giunta, il tentativo è cosa fare per sovvertire il risultato voluto dagli elettori e far diventare “minoranza” il gruppo che ha ottenuto più voti nelle elezioni del 26 giugno. Il metodo è sempre lo stesso, anche perché non ci sono altre vie da percorrere: “convincere” i consiglieri più “fragili” al “salto della quaglia”. La contropartita, inutile dirlo, non si conosce, ma deve pur sempre essere “allettante” per chi la riceve da non poter dire di no.
Dunque partorita la Giunta comunale, il pensiero sarebbe rivolto a programmare la crescita della Città secondo un’ottica prestigiosa, di praticità e di eleganza figlia della tradizione di questa Terra, ma anche, anzi soprattutto di trovare i numeri per divenire maggioranza nonostante l’elettorato si sia espresso in altro modo.
Per l’appunto l’elettorato, questo «rompiscatole che si permette di dare indicazioni» su come costruire l’Amministrazione Comunale. Oltretutto questa volta non si tratta di intenzioni di voto, ma del tentativo, seppure previsto e dunque legale, di sovvertire il risultato: transitando da un gruppo consiliare ad un altro.
Catanzaro ha bisogno di una Amministrazione comunale che sappia affrontare i problemi e li porti a compimento, con la consapevolezza che una visione adeguata non s’inventa. Ecco l’importanza per gli amministratori di oggi di poter contare sulle competenze tecniche, piuttosto che su “decisori” politici. Si tratta di prospettare sfide ineludibili: dalla rigenerazione delle periferie, alla realizzazione dei grandi progetti attraverso l’ottenimento di adeguati finanziamenti dello Stato Italiano e della Commissione Europea.
Altra componente riguarda l’impatto con la qualità della vita dei cittadini fotografando le condizioni in cui versano il lavoro, l’ambiente, il disagio sociale, i servizi scolastici, il tempo libero e la salute. Il tutto con una visione adeguata e con i contributi della società residente e dei “saperi”.
Prima però bisognerà capire quale dimensione dare complessivamente alla Città misurando idee e proposte per la nuova Catanzaro. Così si potrà dare una prospettiva alla Città che, è bene ricordare, è il Capoluogo della Calabria.
Allo stesso modo la nuova amministrazione comunale si dovrà soffermare per valutare le condizioni in cui versano l’ambiente, il lavoro, la criminalità, il disagio sociale, i servizi, la Scuola, il sistema salute, il tempo libero, il tenore di vita. Sono tutti aspetti che determinano la qualità della vita. Serve una cura urgente per sconfiggere i mali sociali presenti sul territorio cittadino.
Personalmente vivo in questa Città da circa mezzo secolo e da professionista dell’informazione ha potuto constatare che di fronte all’inerzia di chi avrebbe dovuto correre in suo soccorso, è rimasta una realtà, a dir poco, sconfortante. Segno che poco o nulla è stato fatto negli anni per Catanzaro.
Se i signori che siedono nell’aula rossa di Palazzo santa Chiara prendessero atto della realtà e decidessero di intervenire con oculatezza, Catanzaro potrebbe cambiare pelle e assicurare un futuro roseo per i giovani di oggi. Il contrario è morire per insufficienza amministrativa. Qui non si tratta solo, come si sta facendo, di tentare di sovvertire il voto popolare e di mandare loro a dire che il voto espresso non conta nulla anche se i meccanismi in uso sono abbondantemente previsti dalle norme vigenti, come il “transitare” da un gruppo all’altro senza perdere i lauti guadagni previsti dalle nuove disposizioni governative. Si tratta più semplicemente di furbizia e di “soprusi” che non possono essere tollerati anche se fatti all’ombra di disposizioni che lo consentono.
Detto questo, sarebbe proficuo per Catanzaro se il tempo che si sta impiegando per superare gli “ostacoli” fosse stato impegnato per scrivere il programma con il quale si intende intervenire per dare alla Città un nuovo equilibrio all’insegna dell’efficienza e della vivibilità. Che andrebbero aggiunti alle insufficienze di sempre e cioè: mobilità a basso impatto, gestione del territorio, lotta all’inquinamento atmosferico e acustico. L’acqua è un altro servizio che va riconsiderato e reso efficiente. E così anche le aree pubbliche, i marciapiedi che vanno tenuti in ordine e puliti
*giornalista
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