REGGIO CALABRIA «Il trapianto di rene da donatore vivente con tecnologia robotica sbarca finalmente in Calabria! La scorsa settimana, al Grande ospedale metropolitano di Reggio, sono stati eseguiti con successo due trapianti rene da donatore vivente: il primo da mamma a figlia, il secondo tra due sorelle, tutte calabresi». Lo rende noto il comitato Associazione nazionale emodializzati (Aned) Calabria. «Detti trapianti, eseguiti con tecnologia robotica – è scritto in una nota – hanno creato grande soddisfazione ed entusiasmo negli operatori del settore trapianti, autori a vario titolo di questo straordinario risultato: Centro regionale trapianti, chirurghi trapiantologi e l’equipe di nefrologia che prepara e gestisce, nella fase delicata del pre e post trapianto, i pazienti. Euforia anche in Aned, per essere stata a febbraio 2021 autrice di denuncia contro la “lumachizzazione” del processo trapianto da donatore vivente al punto da indurre una coppia del reggino, indigente, a emigrare a Bologna a costi esorbitanti per fare ciò che oggi è possibile al Gom. Si comprende benissimo che così i costi sociali e finanziari per i pazienti ‘emigranti’ e per i loro familiari sono ridotti enormemente. E ciò vale ancora di più in considerazione di inesistenti aiuti alle famiglie da parte della disastrata sanità calabrese. Per questo, la comunità nefropatica rivolge all’ingegner Jole Fantozzi, attuale direttore del Dipartimento della Salute e precedente commissario aziendale del Gom, un sentito ringraziamento e un plauso per avere progettato con immediatezza, dopo anzidetta denuncia di Aned, un percorso di formazione che ha portato al lusinghiero risultato del trapianto da donatore vivente».
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