CORIGLIANO ROSSANO Un’altra notte infernale al pronto soccorso dell’ospedale “Giannettasio” di Corigliano Rossano. Non bastasse l’atavica carenza di personale che penalizza fortemente il servizio sanitario, anche il Covid sta complicando, e di molto, la situazione.
Questa notte hanno raggiunto il pronto soccorso molti casi positivi, qualcuno smistato altrove, altri sono stati “ricoverati” negli ambienti del reparto. Ed è capitato che un paziente affetto da problemi cardiaci, risultato positivo al tampone, sia stato accolto in quegli stessi locali. Uno dei problemi, quindi, è la promiscuità di pazienti, con diverse patologie ma positivi al virus Sars-Cov-2.
Questa mattina, frattanto, sono tornate le ambulanze in fila davanti al pronto soccorso di Rossano. E le scene sono quelle a cui si è assistito nello scorso autunno.
Ad aggravare ulteriormente la quotidianità del pronto soccorso, dei lavori iniziati oggi, con tutte le conseguenze ed i disagi del caso.
Gli infermieri del reparto di emergenza urgenza lamentano, dunque, l’impossibilità ad erogare prestazioni sanitarie in ambienti idonei, la promiscuità di quegli stessi ambienti e si chiedono, soprattutto, perché l’ala del pronto soccorso ristrutturata (al costo di 240 mila euro) proprio per ospitare degenti affetti da Covid-19, rimanga inutilizzata mentre il reparto è stracolmo tra pazienti positivi – e sono almeno quattro quelli attualmente ricoverati – e quelli “ordinari”.
Il personale infermieristico lamenta anche una «discutibile» gestione nel servizio 118. Sempre nella notte, infatti, sono giunte a Rossano ambulanze provenienti dal Cosentino. Un problema in più, giacché il solo pronto soccorso del Giannettasio smaltisce tutta l’emergenza-urgenza della Sibaritide e di un territorio compreso tra l’Alto Crotonese e l’Alto Jonio, ben oltre 220mila abitanti.
Intanto, il virus sembra avanzare inesorabilmente. Ad oggi anche il reparto Covid è occupato in tutti e 36 posti letto (che l’Asp vorrebbe portare a 56) e la città di Corigliano Rossano sta facendo registrare numeri da capogiro: ben oltre 3mila casi nelle ultime quattro settimane. (l.latella@corrierecal.it)
x
x