CROTONE «Illustrissimo presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, mi chiamo Giuseppe Martino e ieri sera sono andato per motivi personali al pronto soccorso della mia città, Crotone: lo stato in cui versa la sala per il triage non è, secondo me, degna di un ospedale, luogo in cui le persone vanno nel momento del bisogno per poter essere curati». È solo una delle tante segnalazioni di un cittadino crotonese, come tante altre si inseguono soprattutto sui social, per denunciare le condizioni di sicurezza e, a quanto pare, anche di salubrità in cui versa la struttura d’emergenza-urgenza del San Giovanni di Dio.
Mura rigonfie per l’umidità, sedute danneggiate e ambienti inospitali. Soprattutto per chi giunge in condizioni di salute assai precarie e che richiedono una prima accoglienza degna di quel diritto alla salute che, in Calabria come a Crotone, è spesso solo un’enunciazione rimasta tale sulla Carta costituzionale.
«Capisco che lei, presidente – scrive ancora il cittadino crotonese –, sia tanto impegnato nel risanare la sanità calabrese, ma da cittadino non è facile entrare in un ospedale e attendere in quell’ambiente per ore prima di esser visitato per un problema di salute».
Martino, però, non si ferma alla sola segnalazione, ma avanza la proposta nei confronti sempre di Occhiuto che è anche commissario ad acta per la sanità calabrese: «Le chiedo di esser autorizzato affinché tramite un’iniziativa di volontari si possa rendere più accogliente tale ambiente. Ovviamente lo faremo a nostre spese, siamo cittadini crotonesi che amiamo la nostra terra».
La vicenda del pronto soccorso del “San Giovanni di Dio” di Crotone va avanti da ormai 20. Da quando cioè nel lontano 2002, l’allora direttore generale Marcello Furriolo, decise di allestirlo in via provvisoria in attesa che si potesse mettere mano a una struttura definitiva visto che quella allora in uso non era più conforme alle esigenze. Ma Crotone non sfugge a quella regola italiana che trasforma le cose provvisorie in definitive.
È dal 2014 che le precedenti direzioni strategiche succedutesi alla guida dell’Asp hanno avviato il percorso amministrativo per realizzare un pronto soccorso degno di questo nome a Crotone. Prima di lasciare l’incarico nel 2018, l’ex direttore generale dell’Asp Sergio Arena e il suo staff chiesero alla Regione Calabria i fondi per costruire una nuova e moderna struttura. E qualcosa si mosse. Nel mese di settembre del 2019, infatti, sembrava finalmente stata aggiudicata la gara di appalto, ma i soldi non erano ancora disponibili, in quanto mancava la firma autorizzativa del ministero della Salute. Fu quindi siglato nell’aprile del 2020 una convenzione tra l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone e il dipartimento Infrastrutture, lavori pubblici e mobilità della Regione Calabria per definire i termini del finanziamento regionale destinato ai lavori di ristrutturazione e adeguamento funzionale del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio.
L’importo del finanziamento, pari a 1.300.000 euro, era reso disponibile dall’accordo per il 30% entro i 90 giorni decorrenti dalla data di stipula della convenzione. Ebbene, passa un altro anno, siamo al settembre 2021 e il ministro della Salute, Andrea Costa, visita il nosocomio crotonese. In quell’occasione l’attuale commissario straordinario dell’Asp pitagorica Domenico Sperlì, annuncia l’imminenza dei lavori per la la realizzazione del nuovo pronto soccorso del San Giovanni di Dio grazie al finanziamento di 1,3 milioni di euro derivanti dal Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020.
Il commissario rese noto di aver concordato con la ditta appaltatrice che i lavori non avessero avuto una durata superiore ai 12 mesi. Il nuovo progetto prevede 500 metri quadrati di nuova costruzione con un’ampia zona per le ambulanze, articolato in servizi e prestazioni. Subito dopo l’ingresso, infatti, è prevista la sala delle Emergenze da codice rosso, un’altra d’attesa con 78 posti a sedere e 5 bagni.
I dodici mesi enunciati dal commissario Sperlì scadranno il prossimo settembre. Intanto, i crotonesi, ma anche e soprattutto i turisti che sono in vacanza a queste latitudini, se per una qualche disavventura dovessero recarsi al pronto soccorso di Crotone, saranno costretti ad accontentarsi di queste condizioni.
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