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Tutto pronto per la 19esima edizione del “Magna Graecia film festival”: ospiti ed eventi

La kermesse si terrà a Catanzaro dal 30 luglio al 7 agosto. Madrina sarà l’attrice e musicista Beatrice Grannò. Presenze internazionali

Pubblicato il: 19/07/2022 – 11:45
Tutto pronto per la 19esima edizione del “Magna Graecia film festival”: ospiti ed eventi

CATANZARO Si terrà a Catanzaro dal 30 luglio al 7 agosto prossimi la diciannovesima edizione del Magna Graecia Film Festival, ideato e diretto da Gianvito Casadonte e che vede quest’anno come madrina l’attrice e musicista Beatrice Grannò. Il programma è stato presentato oggi in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso, il direttore artistico Gianvito Casadonte, Giusi Iemma, vicesindaco di Catanzaro, Donatella Monteverdi, assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Antonio Capellupo, curatore della sezione Documentari del Magna Grecia film festival.
Si tratta di un fitto programma di proiezioni di lungometraggi italiani e internazionali e di documentari, incontri, masterclass di ospiti internazionali e la grande musica dal vivo animeranno il festival, che in apertura vedrà come ospite speciale “Il Volo”. Il trio eseguirà infatti un paio di brani tra i più significativi della propria carriera. Il “Magna Graecia Film Festival” avrà ospiti, tra gli altri, personaggi del calibro dell’attore Richard Gere, del regista e sceneggiatore John Landis, dell’attrice Stefania Sandrelli, del regista e sceneggiatore Marco Tullio Giordana e del regista e attore Ricky Tognazzi, che introdurrà il doc Ugo Tognazzi. La voglia matta di vivere, racconto sul padre, omaggiato dal festival nel Centenario della sua nascita. Altro omaggio, a Lucio Dalla, a dieci anni dalla morte, con la proiezione del doc ‘Lucio chi sei tu? Il folletto geniale’, del giornalista di Rai1 Leonardo Metalli che sarà ospite a Catanzaro. A questi nomi si aggiungono anche quelli del regista, sceneggiatore e produttore inglese Michael Radford, autore de Il Postino (cinque nomination ai Premi Oscar), Orwell 1984 e Il Mercante di Venezia, e dell’attore americano Jeremy Piven, interprete di oltre cinquanta opere fra film e serie tv, fra cui Heat – La sfida di Michael Mann, Black Hawk Down di Ridley Scott e il cult Sin City di Robert Rodriguez e Frank Miller. Anche Radford e Piven riceveranno la Colonna d’Oro alla Carriera, premio come di consueto realizzato dal Maestro orafo Michele Affidato. Ma anche l’attore Marco Leonardi (Nuovo Cinema Paradiso; Dal tramonto all’alba 3, Anime nere) che sarà protagonista di una masterclass. E il comico, attore, conduttore e regista Giorgio Panariello, che sarà impegnato di un talk serale. Durante la serata di apertura saranno premiate Ludovica Francesconi,  giovane protagonista di Sul più bello, con cui vince il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’Argento 2021, quindi il Next Generation Awards di Man in Town al Festival di Venezia e dei due sequel Ancora più bello e Sempre più bello, e Sara Lazzaro, già in The Young Pope, Braccialetti Rossi 3 e In arte Nino, e protagonista della serie Rai Doc–Nelle tue mani.
Anche l’archeologia sbarca al Magna Graecia Film Festival, con il doc Tutankhamon – L’ultima mostra, diretto da Ernesto Pagano e con la voce di Manuel Agnelli, che sarà introdotto dal celebre archeologo ed egittologo Zahi Hawass. Spazio anche ai libri, con l’attore e sceneggiatore Marco Bonini che presenta il suo L’arte dell’esperienza, edito da La nave di Teseo, riflessione sulla funzione pubblica dell’attore, con i meccanismi intimi e filosofici che legano interprete, personaggio e spettatore.
Oltre all’esibizione de Il Volo, al Magna Graecia Film Fest si esibiranno anche altri grandi talenti della musica fra cui Malika Ayane e Giulia Penna.
Le serate del festival saranno presentate dalla conduttrice radio e tv Carolina Di Domenico.
I concorsi dedicati alle sezioni di Opere prime italiane e a quelle internazionali e di documentari, curate rispettivamente da Silvia Bizio e Antonio Capellupo, presenteranno alcuni dei lavori più apprezzati della stagione.
Una particolare attenzione nella programmazione è stata dedicata alla situazione della guerra in Ucraina, con due proiezioni. Tra i documentari in concorso, Divided Ukraine: What Language Do You Express Love In? di Federico Schiavi e Christine Reinhold, che saranno ospiti del festival. Un viaggio in Ucraina, dopo i drammatici eventi di Kiev nel novembre 2013, accompagnati da due fotografi, Giorgio Bianchi e Christopher Occhicone, con diverse prospettive e idee politiche. Tra i lungometraggi internazionali, invece, l’ucraino Bad Roads – Le Strade del Donbass, esordio alla regia di Natalya Vorozhbit. Quattro storie di scioccante violenza ambientate nel Donbass, dall’Ucraina ferita da una lunga guerra. Da una pièce teatrale, un film disturbante per capire meglio le origini del conflitto, attraverso la degenerazione dei rapporti umani.
Le opere prime e seconde di lungometraggi italiani saranno giudicate da una giuria composta da Pietro Marcello (Presidente di giuria), Michele Alhaique, Giuseppe Zeno, Maria Sole Tognazzi e  Cristiana Dell’Anna. Da Tra Le Onde di Marco Amenta, che sarà ospite del festival a Freaks Out di Gabriele Mainetti, che sarà presentato dall’attrice Aurora Giovinazzo e dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone, passando per I Nostri Fantasmi, presentato dal regista Alessandro Capitani, ma anche Gli Anni Belli, presentato dal regista Lorenzo D’Amico De Carvalho, dall’attore Ninni Bruschetta e dalla sceneggiatrice Anne Riitta Ciccone. Quindi,  Una Femmina di Francesco Costabile, con ospite l’attrice protagonista Lina Siciliano. L’attore Vinicio Marchioni e il co-regista Alessio del Leonardis presentano quindi Ghiaccio, mentre Gli Idoli Delle Donne sarà presentato dall’attore e qui anche co-regista Lillo e dal co-regista Eros Puglielli.
Per le opere prime e seconde di lungometraggi internazionali la giuria sarà composta da John Landis (Presidente di giuria), Domenico Vacca e Nadia Tereszkiewicz. Tra i film in concorso, tutti proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano, Lunana – A Yak In The Classroom del bhutanese Pawo Choyning Dorji. La programmazione prevede anche lo statunitense Princess Of The Row di Van Maximilian Carlson, lo spagnolo Alcarràs di Carla Simon, il finlandese Scompartimento N.6 di Juho Kuosmanen e l’ucraino Bad Roads – Le Strade del Donbass di Natalya Vorozhbit.
Ad esprimersi sulle opere prime e seconde di documentari saranno una giuria composta da Agostino Ferrente (Presidente di giuria), Roberto Perpignani e Serena Gramizzi. Le proiezioni al Chiostro del San Giovanni prevedono Rue Garibaldi, che sarà presentato dal regista Federico Francioni, Non Sono Mai Tornata Indietro di Silvana Costa, ospite del festival, ma anche Divided Ukraine: What Language Do You Express Love In? di Federico Schiavi e Christine Reinhold, che presenteranno il film. La programmazione dei doc prevede anche Los Zuluagas, presentato dalla regista Flavia Montini e Una Squadra di Domenico Procacci.
Il Magna Graecia Film Festival aderisce anche alla rete dei festival sostenibili e plastic free – per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della tutela dell’ambiente, dei borghi e delle spiagge – sposando la campagna promossa da Agis e Italiafestival.

La conferenza stampa

Così in conferenza stampa Gianvito Casadonte: «Diamo a tutti gratuitamente la possibilità di vedere i film. Penso sia il festival più popolare da questo punto di vista, e questo lo dobbiamo ai partner che abbiamo, la Regione Calabria, la città di Catanzaro, il ministero della Cultura, i privati, e poi uno importantissimo, la Lilt, aiuta a prevenire il male del secolo, facendo controlli periodici garantiti da questa grandissima associazione, che oggi ho il piacere di avere con me rappresentata dall’avvocato Cettina Stanizzi che ci lavora da tanti anni». Casadonte ha anche formulato alla nuova amministrazione ccomunale di Catanzaro «gli auguri di buon lavoro, sono professionisti, persone dotate di una certa sensibilità, ameranno la settima arte, il cinema», e poi ha aggiunto: «Abbiamo distribuito gli eventi tra Catanzaro città e Catanzaro Lido. Per noi è grande fatica, ma lo facciamo perché vogliamo cercare di mettere insieme la città. Gli alberghi lavoreranno, le strutture alberghiere lo fanno ormai da tanti anni con noi, come d’altra parte le strutture ristorative, penso che l’economia la facciamo muovere. E poi lasciatemelo dire, è un orgoglio non solo per la città di Catanzaro avere un Festival che è ormai arrivato a essere il secondo in Italia dei festival minori». A sua volta, Fausto Orsomarso ha evidenziato che «il Magna Graecia Film Festival rientra negli eventi finanziati. Abbiamo cambiato la strategia regionale sugli eventi. Ci sarà un solo grande evento a regia regionale che sarà il Capodanno itinerante su cui stiamo lavorando, su cinque anni ogni provincia per anno. E poi gli eventi che hanno una storia e dobbiamo cominciare a selezionare, tra cui quelli legati al cinema. Il Mgff accompagna la storia della città capoluogo, Gianvito Casadonte è un calabrese straordinario, lui come tanti sono riusciti a costruire eventi che servono a migliorare la reputazione della regione, cosa che stiamo facendo con Calabria Straordinaria. Quest’anno ha un programma molto ricco, che servirà ad innalzare l’attenzione sulla Calabria, come ci siamo prefissi con le nostre azioni». Per Giusi Iemma «il Mgff è una manifestazione che l’amministrazione comunale di Catanzaro accoglie con grande orgoglio per quanto di bello la città capoluogo e la regione producono e offrono. Il fatto che le manifestazioni si svolgano in centro e al porto è una sorta di abbraccio ideale che ci consentirà di dare l’immagine di una città coesa, di un centro che dialoga con i quartieri, che vuole essere attrattiva nei confronti di quanto ci vive e viene per lavoro o per diletto». Infine, Donatella Monteverdi: «Il Mgff è un evento di caratura nazionale. Ne conosco il percorso, e mi piace anche il titolo, perché la Magna Grecia ci dà tanto da riflettere, nel bene e nel male. È l’emblema delle porte e delle cerniere, ma anche il segno di una civiltà divisiva, perché le polis erano sempre in guerra tra di loro. In questo senso speriamo di andare oltre la Magna Grecia, costruire una nuova Calabria, una nuova Catanzaro che sia l’impronta dell’armonia e della condivisione, della bellezza e non della guerra».

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