REGGIO CALABRIA Decine di fasce tricolore nell’aula del Consiglio regionale della Calabria per celebrare il cinquantesimo anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace.
I due guerrieri di bronzo, ritrovati il 16 agosto 1972 presso la località Porto Forticchio di Riace Marina, sono stati al centro dell’evento dal titolo “Cinquant’anni…e molto di più. Valorizziamo il patrimonio culturale calabrese”, a cui sono stati invitati – oltre alle autorità politiche, civili e religiose – tutti i sindaci della Calabria ai quali è stata consegnata una monografia sui Bronzi di Riace edita da Laruffa e di cui sono autori Carmelo Malacrino e Daniele Castrizio.
All’evento hanno preso parte anche il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, la vicepresidente della Giunta regionale Giusi Princi, e il direttore del Museo Archeologico Nazionale Carmelo Malacrino.
«L’obiettivo è trasformare questo anniversario in una opportunità», ha spiegato Malacrino, che ha aggiunto: «Attraverso la promozione dei Bronzi durante queste importanti celebrazioni si può promuovere tutto il patrimonio culturale della Calabria».
«È l’occasione – ha detto Giusi Princi a margine dell’evento – per promuovere una Calabria che vuole fare dei Bronzi degli attrattori culturali non solo nazionali, ma anche internazionali. Un’occasione – ha aggiunto la vicepresidente della Regione – per scrollarsi di dosso tutti gli stereotipi sulla Calabria».
«È l’occasione per dire che la Calabria c’è e che vuole dire la sua in campo artistico e culturale, e vuole rilanciarsi a livello turistico». È il commento di Filippo Mancuso. Durante l’incontro è stato trasmesso anche lo spot “Calabria…Casa tua” che – ha spiegato Mancuso – come Consiglio regionale, abbiamo promosso, per contribuire a valorizzare l’immagine della nostra Calabria. Lo spot racconta di Ulisse che rinuncia a lasciare la terra che lo ha ospitato, perché ormai la considera “casa sua”. Diversamente dal racconto omerico in cui Ulisse, dopo mille peripezie, torna nella sua Itaca, in questa rappresentazione, rapito dalla bellezza e dal mistero del luogo in cui si trova, l’eroe decide di rimanere in Calabria. Lo slogan finale (“Calabria…Casa tua”) a mio avviso diventa la chiave dell’intera narrazione e la sintesi del tradizionale spirito di accoglienza e della cultura dell’ospitalità dei calabresi». (redazione@corrierecal.it)
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