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Con le elezioni rischia di saltare il bonus di 200 euro

Per il governo sicura solo la proroga degli sconti in bolletta da 3 miliardi di euro

Pubblicato il: 23/07/2022 – 7:18
Con le elezioni rischia di saltare il bonus di 200 euro

ROMA Con le elezioni rischia di saltare il decreto Aiuti alle famiglie e alle imprese atteso nei primi giorni di agosto: doveva avere un valore, secondo le ultime stime, tra i 23 e i 25 miliardi ma ora rischia di rimpicciolirsi fino a finanziare misure per poco più di 3 miliardi. Mario Draghi è infatti a Palazzo Chigi solo per la gestione degli affari correnti. La direttiva che definisce i suoi margini di manovra gli dà poteri d’intervento più ampi per contrastare il Covid e l’emergenza economica nata dalla guerra in Ucraina. Potrà varare quel decreto, ma i suoi spazi di manovra politica sono ridotti, riferisce Repubblica. Al punto che di sicuro oggi c’è solo la proroga di misure già adottate, gli sconti sulle bollette e sulla benzina. Il governo farà altro, riproporre ad esempio il bonus da 200 euro anti-inflazione, solo se lo vorranno tutti i partiti. O si esporrebbe all’accusa di prendere decisioni politiche senza avere più una maggioranza, spendere i soldi del futuro esecutivo.
Mattarella ha chiesto a tutti i partiti di continuare a dare “un contributo costruttivo”. Ma i leader in questa fase sono terrorizzati dall’idea di sposare misure che gli avversari si possano intestare o possano a loro togliere consenso. Ecco perché a Palazzo Chigi danno per assodate soltanto le proroghe di misure già votate dalle Camere e si mostrano pessimisti sulla possibilità di poter fare molto altro. Dunque ci si prepara a stanziare circa 3,3 miliardi per rinnovare gli sconti sulle bollette in scadenza il 30 settembre, aggiungendo magari qualcosa in più per rifinanziare i crediti d’imposta sull’energia per le imprese. E poi – ma non sarà nel decreto Aiuti, basta un decreto ministeriale – rifinanziare lo sconto sulle accise benzina in vigore fino al 28 agosto.
Di sicuro nessun taglio del cuneo fiscale e niente salario minimo. Ma come sottolineato da Mattarella il problema non sono solo le bollette, ma anche il costo dei prodotti alimentari. Ecco perché al ministero dell’Economia reputano ancora in teoria possibili due misure: fare il bis del bonus da 200 euro per i redditi sotto i 35 mila euro o tagliare l’Iva sui beni di prima necessità. Il primo intervento più probabile del secondo: costa 6,8 miliardi, porterebbe il decreto fino a un valore di 10 miliardi. Che ci sia il consenso dei partiti, è però tutto da vedere.

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