ROMA Ancora alta tensione tra M5s e Pd. Giusepe Conte posta sui social la “card” scelta dai dem per denunciare che con la caduta di Draghi «l’Italia è stata tradita» e «il Pd la difende» ma offre una lettura diversa: «È vero, Enrico. L’Italia è stata tradita quando in Aula il premier e il centrodestra, anziché cogliere l’occasione per approfondire l’agenda sociale presentata dal Movimento 5 stelle, l’hanno respinta umiliando tutti gli italiani che attendono risposte: basta salari da fame e precarietà per i nostri giovani, buste paga più pesanti per i lavoratori, tutela delle 50 mila piccole imprese dell’edilizia a rischio fallimento, lotta all’inquinamento vera e non trivelle e inceneritori».
Ma, prosegue il presidente M5s riferendosi sempre al leader Pd «’l’agenda Draghi’ da voi invocata ha ben poco a che fare con i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale, che sono stati respinti e umiliati – rincara – sprezzantemente». «Ma adesso non è più tempo di formule e giochi di Palazzo. Ora ci sono le elezioni, non voteranno solo i noti commentatori di giornali e talk show che ci attaccano e i protagonisti dei salotti finanziari che ci detestano. Anche chi non conta e chi non ha voce – annota l’ex presidente del Consiglio – potrà far pesare il proprio giudizio. Noi per loro ci saremo sempre». Un post, quello di Conte, che pare preludere alla rottura con il Partito democratico. L’ipotesi del campo largo è sempre più distante e per il M5S si preannuncia una corsa solitaria alle elezioni.
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