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I Comuni calabresi “dimenticano” il soccorso civile

Regione a rischio, ma gli enti non investono. Bene alcuni piccoli centri. A Rende zero stanziamenti, a Lamezia un centesimo per abitante

Pubblicato il: 23/07/2022 – 8:26
I Comuni calabresi “dimenticano” il soccorso civile

Sono numerose le attività di prevenzione del rischio e ricostruzione delle zone colpite da disastri naturali. Un ruolo importante è ricoperto dai comuni data la loro vicinanza ai bisogni diretti delle comunità. Un’intera missione di spesa è dedicata al soccorso civile in cui si includono sia le uscite per il supporto delle attività della protezione civile che le sovvenzioni per il ripristino naturale e le gestioni dei commissari. Openpolis, questa settimana, ha dedicato un approfondimento al tema. I comuni della Calabria registrano una spesa tra le più basse in Italia (5,29 euro pro capite); peggio fanno soltanto la Puglia (4,35) e la Sicilia (4,25). Dati in controtendenza rispetto ai rischi per frane e alluvioni ai quali sono sottoposti i cittadini, che vedono la Calabria tra le regioni più esposte.

In Calabria esposta a rischio alluvione il 12,8% della popolazione. Per le frane è il 3,3%

La regione italiana a maggior rischio alluvionale è l’Emilia Romagna, con una popolazione potenzialmente esposta pari al 62,5%. Seguono la provincia autonoma di Trento (25,9%), la Toscana (25,5%) e la Liguria (17,4%). Per la Calabria il valore è del 12,8%. I valori minori sono stati calcolati per la Sicilia (2,6%), il Molise (2,3%) e la Basilicata (1,1%). Per quel che riguarda invece le frane, la Valle d’Aosta risulta quella caratterizzata da un rischio maggiore, con il 12,1% della popolazione che vive in aree critiche. Basilicata (7%), Molise (6,1%) e Liguria (5,9%) riportano i valori più alti. La Calabria si attesta al 3,3%. I più bassi invece si registrano in Lombardia (0,5%), Friuli Venezia Giulia (0,4%) e Veneto (0,1%).

Quanto si spende in Italia per il soccorso civile

Tra le grandi città, quella che spende di più è Messina con 11,66 euro pro capite. Seguono Napoli (10,29), Genova (9,65) e Venezia (8,14). In coda invece tre città del nord: Padova (1,07 euro pro capite); Verona (0,89) e Trieste (0,19). A livello italiano, le amministrazioni spendono in media 67,63 euro pro capite per il soccorso civile. Le amministrazioni che riportano le uscite maggiori sono quelle abruzzesi (1186,14), quelle marchigiane (265,18) e quelle altoatesine (119,48). Al contrario, le spese più basse sono state registrate per i comuni della Calabria (5,29 euro pro capite), della Puglia (4,35) e della Sicilia (4,15).

Le spese dei comuni per il soccorso civile in Calabria

In un contesto di spese insufficienti ci sono comunque comuni calabresi che si collocano al di sopra della media nazionale rispetto all’attenzione per il soccorso civile. Si tratta di Polia (540,95 euro), Isca sullo Jonio (269,59), Papasidero (70,31), Maropati (69,67). Seguono San Pietro a Maida (66,27) e Santo Stefano in Aspromonte (63,54). La maggioranza dei comuni spende meno di 1,50 euro procapite. E una sfilza di amministrazioni comunali, secondo i dati elaborati da Openpolis, ha uno “zero” nella casella degli investimenti destinati al soccorso civile. Tra questi il centro più grande è Rende. Lamezia Terme, invece, spende un centesimo per abitante. Non va meglio nei capoluoghi: Catanzaro (0,41 centesimi pro capite), Reggio Calabria (1,38), Crotone (1,84), Vibo Valentia (2,90). Il dato di Cosenza non è riportato (così come quello di Corigliano Rossano).

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