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L’INTERVENTO

Di Maio a Vibo: «Le azioni della Farnesina hanno rilanciato l’export della Calabria» – VIDEO

Il ministro degli Esteri all’evento “Calabria come esportare”. E la Nesci: «Dati calabresi in netta crescita»

Pubblicato il: 25/07/2022 – 17:48
Di Maio a Vibo: «Le azioni della Farnesina hanno rilanciato l’export della Calabria» – VIDEO

VIBO VALENTIA «Grazie all’intensificata azione della Farnesina abbiamo ottenuto risultati importanti e lo dimostra il record dell’export del 2021, 516 mld di euro in aumento del 18%». A dirlo è stato il ministero degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo, in video, all’iniziativa svoltasi a Vibo Valentia sul tema “Calabria come esportare: strumenti operativi per le imprese del settore agro-alimentare”, organizzata dalla sottosegretaria per il Sud Dalila Nesci, Agenzia ICE, CDP, Sace e Simest nell’ambito del “Patto per l’Export”.
«Stiamo lavorando con l’unità di crisi per individuare potenziali fornitori in mercati alternativi per 19 categorie merceologiche critiche. Ed in questo senso il comparto agroalimentare è tra i settori più colpiti e rappresenta uno dei pilastri dell’economia calabrese con eccellenze che di distinguono per qualità, per rispetto del territorio e per tradizione». Secondo Di Maio i risultati di questa azione portata avanti dalla Farnesina si notano anche in Calabria nello specifico settore. «C’è stato un incremento superiore al 14% rispetto ai valori pre-pandemici. Ora l’esportazione dei prodotti agroalimentari rappresentano circa il 60% dell’intero export regionale». La Farnesina, ha rivendicato il ministro degli Esteri, ha adottato due azioni specifiche per questo settore: il sostegno al comparto fieristico e la promozione integrata. «Molto è stato fatto – ha detto Di Maio – ma molto anche resta da fare per consentire il decollo delle produzioni del Meridione e della Calabria in particolare»
«La crisi pandemica – ha aggiunto – ha messo in luce le fragilità del nostro sistema, l’urgenza di accelerare le transizioni verde e digitale. Nella primavera 2020, come ministero, abbiamo costruito una nuova strategia racchiusa nel Patto per l’export. Abbiamo destinato risorse dirette oggi pari a ben 7,2 miliardi di euro individuando sei ambiti d’azione per rendere le nostre imprese più competitive: comunicazione, promozione integrata, formazione, commercio elettronico, sistema fieristico, finanza agevolata. Attraverso la legge di bilancio del 2022 abbiamo poi costruito per la prima volta un quadro pluriennale di sostegno di 1,5 mld euro all’anno per i prossimi 5 anni. Questo, combinato con la duttilità del Patto per l’export ci permette di dire che il prossimo Governo riceverà una dote per le imprese da valorizzare. Abbiamo messo in campo un ampio ventaglio di strumenti per accrescere la competenza in materia di internazionalizzazione e digitalizzazione, soprattutto delle piccole e medie imprese. Ricordo l’Accademia digitale per l’internazionalizzazione Smart export, un corso on line gratuito tuttora fruibile realizzato con Ice e le università italiane a cui hanno aderito sinora 9000 imprese. Poi c’è il Digital tempory export manager che ha consentito a micro e piccole aziende di ricevere un contributo in conto capitale per consulenze manageriali. A questo fa seguito il bonus export digitale del valore di 4000 euro per investimenti in tecnologie informatiche a beneficio delle micro imprese manufatturiere, le iniziative per i servizi digitali per la fornitura gratuita alle aziende dei servizi di provider come Google, E-bay, statista.com, Italia on line e Nexi payments e gli accordi tra agenzia Ice e principali piattaforme di commercio elettronico come Amazon e Alibaba per l’accesso agevolato ai market place internazionali. I 33 contratti sottoscritti consentono ad oggi a circa 6000 imprese italiane di essere presenti in 31 Paesi attraverso questi market place. Sosteniamo l’internazionalizzazione delle pmi puntando sull’intraprendenza e la creatività dei giovani anche con misure di finanza agevolata. C’è un fondo di 200 milioni che consente a start-up piccole e medie innovative di accedere a finanziamenti per l’internazionalizzazione con co-investimenti di Cassa depositi e prestiti venture capital. Il fondo di Simest ha finanziato 12mila operazioni per 3,5 mld solo nel 2021 ed stato destinatario lo scorso anno di altri miliardi che utilizziamo attraverso il Pnrr».
«Le piccole e medie imprese del Sud – ha detto Di Maio – hanno fruito della riserva del 40% di queste risorse ottenendo finanziamenti a tassi agevolati con quote a fondo perduto pari al 40%. Si tratta di un risultato eccezionale. Il nostro impegno a favore del tessuto produttivo del meridione si è inoltre tradotto nel protocollo d’intesa che ha istituzionalizzato un partenariato strutturale tra il ministero degli Esteri e quello del Sud per favorire l’accesso del mezzogiorno sui mercati esteri. Il ministero degli Esteri ha predisposto un insieme di progettualità in tema di formazione, promozione e territorio, sostegno alle filiere del sud che contiamo possano essere finanziate con le risorse che saranno assegnate dal Mise nel piano operativo nazionale imprese e competitività».

Nesci: «Dati calabresi in netta crescita»

Dalila Nesci sottosegretaria per il Sud e la Coesione Territoriale

«Ci sono molte risorse e finanziamenti agevolati per le Imprese del Sud, opportunità per la professionalità e la formazione di figure come ad esempio l’export manager che però devono essere conosciute. Proprio per questo motivo, ho proposto che da settembre siano estesi i desk regionali di Ice in Calabria a due presenze settimanali a rotazione fra diverse sedi provinciali della Camera di Commercio e sono già in corso gli accordi fra Unioncamere Calabria e ICE per iniziare già da settembre». Così Dalila Nesci sottosegretaria per il Sud e la Coesione Territoriale intervenendo alla giornata “Calabria come esportare” insieme ad Ice, Cdp, Simest e Sace. «Sono convinta, infatti – prosegue – che così si possa rafforzare l’interlocuzione tra le istituzioni centrali ed il territorio. I dati dell’export calabresi sono in netta crescita e questo dimostra che ci sono tutte le potenzialità e la propensione all’internazionalizzazione: le aziende calabresi con le giuste informazioni hanno tutte le carte in regola per essere competitive e spingersi oltre l’Italia».

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