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Direzione musei Calabria

Capo Colonna, partenariato col Terzo settore per rilanciare Museo e parco archeologico

Iniziativa a Crotone per presentare la nuova strategia pensata dal Mic per la promozione e la valorizzazione del sito. Ecco le novità

Pubblicato il: 26/07/2022 – 18:35
di Giuliano Carella
Capo Colonna, partenariato col Terzo settore per rilanciare Museo e parco archeologico

CROTONE Una «nuova alleanza» che si traduce in un partenariato speciale con enti del Terzo settore per la promozione e la valorizzazione del Museo e del parco archeologico nazionale di Capo Colonna. È questa l’iniziativa che la Direzione regionale musei della Calabria ha presentato questa mattina a Crotone nel corso di un workshop tenuto presso la Casa della cultura nella sala “Dionigi Caiazza”.
Moderato dal direttore del Museo e parco archeologico nazionale di Capo Colonna, Gregorio Aversa, l’incontro ha registrato gli interventi del sindaco Vincenzo Voce, dell’assessore alla Cultura del Comune di Crotone Rachele Via, della nuova soprintendente del Sabap Crotone-Catanzaro Stefania Argenti, del direttore della Direzione regionale musei Calabria (ministero della Cultura) Filippo Demma, del Drm Calabria del ministero della Cultura Marco D’Isanto e dell’esperta in valorizzazione del patrimonio culturale e candidature Unesco Patrizia Nardi.

La sintesi del progetto

Lo scorso 19 luglio è stato pubblicato l’avviso pubblico sul sito della Direzione regionale musei della Calabria. In estrema sintesi, esso mira al recupero e alla rifunzionalizzazione degli spazi dell’area ristoro del Museo, alla ristrutturazione del teatro all’aperto, alla creazione di laboratori educativi, all’offerta di visite guidate e ancora altri interventi come la vendita di merchandising e di prodotti d’editoria che dovrebbero consentire tutti insieme di incrementare la fruibilità del sito e di potenziarne quindi l’offerta culturale.
Quella di Crotone è la prima sperimentazione di partenariato speciale avviata in Italia ai sensi del Codice del Terzo Settore da una Direzione regionale del Mic. «È il primo passo – è stato sottolineato in apertura dal direttore Aversa – attraverso il quale inaugurare in Calabria un percorso nuovo nella gestione dei beni culturali, ispirato ad un diverso paradigma nella dialettica tra pubblico e privato in campo culturale».
Il Museo archeologico nazionale di Capo Colonna ha ripreso la sua attività circa 4 mesi fa e, dopo una serie di iniziative fallite in passato, si tenta adesso una strategia per il suo rilancio che parte proprio da un processo partecipato con la comunità di riferimento e che coinvolge gli Enti del terzo settore.

Demma: «Nessuna privatizzazione, ma partenariato su alcuni servizi»

È stato proprio direttore regionale dei musei della Calabria per il mic, Filippo Demma. «L’area di Capo Colonna – ha spiegato – è un tipico simbolo d’interazione di più prerogative di diverse amministrazioni: il comune ha competenze su strade, parcheggi e viabilità; la diocesi sulla chiesetta e alcune proprietà; la Regione e la Provincia su alcuni aspetti di carettere ambientale; c’è poi la presenza della Marina militare e dell’Eni. Ma è soprattutto un luogo sacro e mistico per i crotonesi e fa piacere che tutti i partner avvertano questo. Fino a questo momento hanno volato alto solo i musei che avevano ali adatte per volare alto, ma non possiamo più permettercelo, dobbiamo coinvolgere tutti, soprattutto la comunità locale nel processo di valorizzazione e promozione. Per comunità intendiamo la città di Crotone, poi quella calabrese, quindi italiana e internazionale». «Nessuna privatizzazione quindi dei beni culturali. Non ci rivolgiamo ai grandi capitali, alla grande impresa, ma ci rivolgiamo al Terzo settore. A coloro cioè che non hanno il profitto tra i propri scopi, ma che fanno profitto per ripartirlo al proprio interno per garantire migliori condizioni di vita e di lavoro ai propri aderenti e che lo fanno per raggiungere uno scopo sociale. Non stiamo svendendo ai privati ma ridando ai cittadini qualcosa che è loro. Qualcosa che lo Stato, a lungo, ha riservato per sé con delle politiche d’arroccamento hanno fallito. La produzione culturale si ottiene solo coinvolgendo la comunità. Non esternalizziamo, non affidiamo la gestione del bene in quanto nel bando è ben evidenziato come la direzione mantenga il controllo scientifico, gestionale e qualitativo. Il privato viene coinvolto nella progettazione dei servizi di valorizzazione che sono aggiuntivi e che la direzione non dà in quanto non ne ha le competenze. Assurdo pensare, ad esempio, che il museo non abbia un’area ristoro. Assurdo che esiste un teatro all’aperto con 300 posti e non venga utilizzato per la tragedia greca, per la fabula romana, o il teatro contemporaneo. Faremo tutto questo sotto il controllo scientifico dello Stato che sarà presente grazie alla valutazione riservata alla Soprintendenza».

Le attività pensate per la promozione

Marco D’Isanto, accompagnatore del Mic in questo processo che prevede un «hub creativo» messo in piedi ad hoc per Capo Colonna, si è soffermato sui contenuti del progetto. «È progetto impegnativo e che richiede uno sforzo e che richiede competenze. Abbiamo definito delle linee guida all’interno cui il privato deve fornire contenuti creativi. A partire dal Teatro che deve dotato di un programma di eventi e sede di laboratori di didattica, così come l’area verde attorno al museo suggerisce un’attività educativa coi suoi 300 ulivi e la macchia mediterranea presente, all’area ristoro che può dar luogo a una caffetteria aperta anche in orari al di fuori di quelli della struttura museale; alla vendita di merchandising, editoria e gadget; all’animazione territoriale con visite guidate e attività culturali, civili e sociali».
Si è insediata appena cinque mesi fa la nuova soprintendente Stefania Argenti ma ha rassicurato sull’apporto dell’Sabap in tutti in processo in itinere sul patrimonio di cui è titolare. «Questa iniziativa – ha detto – è una sfida per i crotonesi. Il buon intuito del dottor Demma ha infatti dato uno stimolo ai crotonesi. È un appello per fare qualcosa di speciale. Noi daremo tutto il nostro supporto come Soprintendenza senza tirarci indietro. Bene dunque questo percorso – ha concluso Argenti – e vi assicuro che stiamo lavorando in silenzio ma in maniera tenace su tanti aspetti che riguardano Crotone».

Sindaco Voce: «Periodo di sofferenza, ma questa è un’occcasione»

Per il sindaco di Crotone «questa è l’occasione per rilanciare i beni archeologici di Crotone che hanno vissuto un periodo di sofferenza». «Il Museo di Capo Colonna – ha ricordato Voce – ha riaperto da qualche mese, ma resta chiuso il Castello di Carlo V che è legate a questioni di sicurezza e non alla mia ordinanza che fra un paio di giorni emanerò. Occorre garantire tutte le condizioni perché i visitatori si muovano in sicurezza nei luoghi della fortezza». «Sono felice di sedere a questo tavolo – ha concluso il sindaco – che deciderà il futuro di Capo Colonna. Condivido la scelta del partenariato col privato di questo tipo e sono curioso di vederne gli effetti».
L’assessore Via ha sottolineato come gli esordi del progetto siano emerso «nel febbraio 2021 quando abbiamo effettuato un sopralluogo col dottore Demma e da subito è venuto fuori questa volontà di dare a Crotone un’opportunità nuova, partendo proprio dalla valorizzazione dei beni culturali».
«La Calabria – ha concluso Patrizia Nardi – ha un patrimonio straordinario, ma di questo non c’è consapevolezza al di fuori dei circuiti di esperti, di amministratori pubblici e di accademici. Il turismo è un proiettore di contenuti, oggi lo abbiamo compreso e sono felice che parta proprio dalla Calabria questo modello innovativo».    

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