CATANZARO La Sicilia resta la regione più colpita dagli incendi nel 2021, sia come numero di reati (993), che come ettari attraversati dalle fiamme (81.590, il 51,3% del totale nazionale). L’Isola è seguita da Calabria (674 reati e 35.480 ettari inceneriti), Puglia (601 reati e 3.660 ettari colpiti) e Campania (553 reati e 5.564 ettari in fiamme).
Emerge dal nuovo report “Italia in fumo” realizzato da Legambiente, che sottolinea come «nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa si concentra il 52,4% dei reati e il 79,1% delle superficie andata in fiamme».
Usando solo il parametro delle aree attraversate dal fuoco, spiccano il terzo posto della Sardegna (19.228 ettari), e la quarta posizione del Lazio (6.854 ettari). La Sicilia da sola rappresenta il 51% dei casi dei 2.078 incendi che hanno mandato in fumo circa 250.000 ettari nei 2.310 siti Natura 2000 in Italia negli ultimi 14 anni.
Con la regioni Sardegna e Campania si arriva al 73%, mentre con Calabria, Lazio e Puglia al 93% del totale. Anche guardando il bilancio dell’aggressione alle aree protette, il dato della Sicilia è quello più preoccupante: l’Isola rappresenta da sola oltre il 40% del totale della superficie percorsa dal fuoco all’interno di 38 differenti aree protette dal 2008 (107.670 ettari a causa di 950 incendi). Con Puglia, Lazio, Abruzzo e Piemonte si supera il 97% del totale.
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