ROMA «I leader del centrodestra hanno raggiunto pieno accordo e avviato il lavoro con l’obiettivo di vincere le prossime elezioni e costruire un governo stabile e coeso, con un programma condiviso e innovativo.
La coalizione proporrà quale premier l’esponente indicato da chi avrà preso più voti».
È quanto si legge nella nota congiunta del centrodestra.«È stata trovata l’intesa per correre insieme nei 221 collegi uninominali selezionando i candidati più competitivi in base al consenso attribuito ai partiti. Si presenterà una lista unica nelle circoscrizioni estere e ha istituito il tavolo del programma che si insedierà nelle prossime ore».
La spartizione dei collegi elettorali definita nel vertice di centrodestra prevede, a quanto si apprende, 98 seggi a FdI, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia, compreso l’Udc, e 11 a Noi con l’Italia più Coraggio Italia.
La regola del 2018 è salva: il partito che prenderà più voti nel centrodestra il 25 settembre, avrà la “prelazione” sul nome del prossimo premier. Ed è salva la linea di Giorgia Meloni che incassa l’ok degli alleati riuniti per oltre tre ore a Montecitorio. Le regole non si cambiano in corsa, martella da mesi la leader romana e oggi nel primo vertice pre-elettorale con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, ne strappa la conferma. È lei, dunque, a segnare il primo punto sulla premiership. E l’ok spiana la strada al suo partito, visto il buon vento che arriva dai sondaggi. E si chiude anche la partita dei 221 collegi uninominali. L’intesa sul criterio della loro distribuzione si baserà sulla selezione dei candidati più competitivi in base al consenso attribuito ai partiti.
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