CROTONE «Si parla del Cara di Crotone, il centro di accoglienza più grande d’Italia. Le difficoltà affrontate dai colleghi in questo centro sono ben note da anni e il Sap ha sempre provveduto a farne dovuta denuncia attraverso i suoi dirigenti provinciali. Nella giornata di ieri ancora sbarchi, ma a preoccupare non sono state le “solite” difficoltà, che gli agenti, grazie alla loro preparazione ed esperienza, riescono a condurre nonostante la carenza di organico e i problemi legati alla gestione migranti più volte denunciati. Il quid è nato sulla base di un’articolata indagine, dove la squadra mobile è riuscita ad individuare 4 scafisti e per procedere al fermo hanno dovuto pagare di tasca propria un interprete, senza il quale non si sarebbe potuto concludere il servizio». È quanto si legge in una nota del Sap, Sindacato autonomo di polizia. «La mancanza di interpreti per gestire i migranti – si evidenzia – è uno dei grandi problemi del Cara di Crotone ed è solo grazie allo stacanovismo dei colleghi, disposti a pagare di tasca propria chi può supportarli per procedere con il lavoro, che possono essere portate a termine importanti indagini che ci aiutano a combattere l’immigrazione clandestina. Le difficoltà per i colleghi del centro sono aumentate, non solo a causa della carenza di organico, dello sbarco continuo di migranti, della gestione degli spostamenti degli stessi, ma anche a causa della mancanza di interpreti, senza i quali non è possibile procede con l’identificazione dei soggetti». «Se gli uffici preposti alla schedatura dei migranti non hanno chi interpreta le interviste per effettuare l’identificazione – conclude il Sap -, diventa impossibile anche aiutare coloro che chiedono asilo politico. Ci aspettiamo una risposta immediata da parte del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese perché non è sui colleghi che deve gravare anche l’onero sugli interpreti, nonostante lo facciano da tempo per dedizione e senso del dovere».
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