BOLOGNA A distanza di circa tre anni dalla morte di Kristina Gallo, trovata cadavere nel suo appartamento di Bologna, i carabinieri di Bologna hanno arrestato il suo compagno, un 44enne, con l’accusa di omicidio aggravato. L’uomo si era già reso responsabile di atti persecutori nei confronti della donna.
Il cadavere, nudo, di Kristina fu rinvenuto dal fratello, in stato di decomposizione, il 26 marzo 2019, all’interno della sua abitazione, dove giaceva da diversi giorni in compagnia del suo rottweiler. Le prime valutazioni medico-legali rendevano compatibile il decesso con cause naturali. I militari avevano pero’ avviato indagini sulla vita della vittima, madre di una bambina affidata al padre.
La donna aveva lavorato in un centro scommesse ed aveva avuto negli ultimi tempi una relazione sentimentale problematica con l’arrestato, che aveva negato ogni coinvolgimento. Sulla base di nuovi elementi raccolti è stata effettuata dai Ris la ricostruzione in 3D della scena del crimine che avrebbe evidenziato il coinvolgimento dell’indagato nella morte della donna, avvenuto per asfissia meccanica.
I “gravi elementi” di colpevolezza a carico dell’indagato, di cui è emersa anche «l’estrema pericolosità», hanno condotto al provvedimento della custodia cautelare in carcere.
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