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La scossa

Crisi Pd a Isola, silenzio dei vertici calabresi e nazionali. Da Crotone: «Siamo preoccupati, intervenite!»

Appello di 10 dirigenti della federazione provinciale dopo l’autosospensione dal partito di amministratori e militanti della cittadina

Pubblicato il: 30/07/2022 – 19:03
di Gaetano Megna
Crisi Pd a Isola, silenzio dei vertici calabresi e nazionali. Da Crotone: «Siamo preoccupati, intervenite!»

CROTONE Non tutto il Partito democratico fa finta di niente sulla crisi politica apertasi a Isola Capo Rizzuto. Ieri tutta l’amministrazione comunale dell’importante comune della provincia pitagorica e una fetta consistente dei dirigenti del Pd si sono autosospesi dal partito in forte polemica con l’attuale direzione strategica del circolo del dem. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Maria Grazia Vitteberga, ha deciso di reagire all’incalzare dei dirigenti del circolo contro l’esecutivo che governa la cittadina. Nei giorni scorsi il segretario del circolo, Andrea Filici, con una nota sulla stampa aveva chiesto l’apertura della crisi al Comune di fatto sfiduciando il sindaco e gli amministratori che fanno riferimento al Pd. Durante i lavori dell’ultima seduta del consiglio comune (l’altro ieri) il capogruppo del Pd, Gaspare Cavaliere, ha rincarato la dose accusando l’amministrazione e il sindaco di non avere un progetto e un programma per governare la cittadina. Fonti vicine all’amministrazione dicono che gli attacchi di Cavaliere non rappresentano una novità. L’ultimo attacco di Cavaliere è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso già colmo per le posizioni pubbliche espresse dal segretario di circolo. Ieri c’è stata la reazione e più di 30 tra amministratori e dirigenti hanno preso le distanze dal Pd autosospendendosi dal partito.
La nota dell’autosospensione è stata inviata, tramite e-mail, ai massimi dirigenti dem nazionali, regionali e provinciali. Secondo quanto è stato possibile apprendere non c’è stata nessuna reazione da parte dei responsabili del partito. Il sindaco non ha ricevuto ha avuto la missiva perché inviata su una e-mail non più attiva. Gli altri, invece, l’avrebbero ricevuta e non c’è stata alcuna reazione. L’unica reazione al documento degli autosospesi di Isola Capo Rizzuto è arrivata oggi da un gruppo di dirigenti provinciali, quelli noti con il nome “il 30%”. Si tratta di quei dirigenti che, all’ultimo congresso provinciale, si sono lasciati convincere a celebrare l’elezione degli organismi in maniera unitaria pur vantando, sulla carta e a loro dire, del 30% delle deleghe. È la prima uscita ufficiale di questo gruppo, perché sino ad ora sono rimasti in silenzio su tutto quello che si è verificato presso la federazione pitagorica. Oggi, quindi, hanno diffuso una nota nella quale sottolineano  di «rimanere perplessi e seriamente preoccupati».
E aggiungono: «Perplessi,in quanto in un territorio contraddistinto per tantissimi disagi, non solo politici, amministrare la cosa pubblica diventa sempre più difficile. Preoccupati,in quanto in un momento, caratterizzato dalle imminenti elezioni politiche, per le quali i vertici nazionali del Pd lavorano senza tregua per provare ad allargare il perimetro della coalizione politica, riteniamo insensato il comportamento del Partito democratico che chiede ufficialmente le dimissioni del sindaco del proprio partito e secondo comune per popolazione dell’intera provincia».
«Pur consapevoli delle difficoltà del momento – continuano -, chiediamo ai responsabili nazionali e regionali d’intervenire con urgenza e impegno, per riportare la problematica in un clima di civili rapporti politici e basati sulla  chiarezza e il rispetto dei ruoli».
Il momento è particolarmente delicato perché è iniziata la campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento e, come sottolineano quelli del “30%”, Isola Capo Rizzuto è il secondo comune della provincia pitagorica per numero di abitanti.
«Siamo ancora fiduciosi – continuano a scrivere – che un intervento politico autorevole e determinato, possa ancora riportare credibilità e aspettativa per un territorio che non può permettersi di concedere ulteriori vantaggi agli avversari politici,in una campagna elettorale già difficile ma fondamentale per il nostro futuro». «Noi ancora ci crediamo – concludono –, diversamente, il fallimento politico sarà inevitabile e a quel punto,ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità». Il documento è firmato da Sergio Arena,  Antonio Bevilacqua, Sergio Contarino, Giuseppe Corigliano, Alessandro Giancotti, Francesco Greco, Angela Riolo, Giancarlo Sitra, Manuela Vaccaro e Domenico Voce. Dopo un periodo di pace apparente e unità nel Pd pitagorico tornano le divisioni, acuite anche dalle notizie che trapelano sulle proposte di candidature al Parlamento in rappresentanza del territorio. Ancora non ci sono atti ufficiali, ma si è diffusa la notizia che il segretario di federazione, Leo Barberio, abbia proposto al segretario regionale, Nicola Irto, dopo una consultazione interna, i nomi di Carolina Girasole, Nicola Belcastro e Gino Murgi.

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