LAMEZIA TERME Giovani, donne e con posizioni ben radicate all’interno del Partito Democratico, complice un lungo lavoro svolto nel corso degli ultimi anni. Riparte da qui la Conferenza delle Donne Democratiche, in Calabria, da cinque nuove portavoce per cinque province: Vladimira Pugliese a Vibo Valentia; Alba Amato a Crotone; Simona Colotta a Cosenza; Barbara Panetta Reggio Calabria e Lidia Vescio a Catanzaro. L’esempio materiale di un impegno concreto che supera slogan, proclami e imposizioni.
La loro presentazione, avvenuta questa mattina nella sede regionale del Partito Democratico, segna un passaggio ufficiale e cruciale – per la verità già previsto – in vista di una campagna elettorale estiva imprevista e impegnativa, da portare avanti con forza e impegno in vista del voto fissato per il prossimo 25 settembre. Una tornata elettorale cruciale per il Pd anche in Calabria, a caccia di conferme dopo la rottura dell’alleanza con il M5S. Nelle intenzioni del Pd regionale, come spiegato ai microfoni del Corriere della Calabria dal segretario Nicola Irto, la nomina delle cinque portavoce è il segno emblematica di quel «processo di radicamento e di riorganizzazione avviato da tempo all’interno del Partito Democratico».
Ma, quello della Conferenza delle Donne Democratiche, è più di organismo fatto di nomi e di volti di facciata, più una sorta di “laboratorio” di idee e proposte che ben si incastra in quello che è un puzzle già definito a livello nazionale e che vede, oltre alle donne, l’impegno di tanti giovani e volontari «per trasmettere porta a porta il messaggio europeista e di governo del Pd».
A definire ancora meglio i contorni e il perimetro della Conferenza delle Donne Democratiche è stata la portavoce regionale, Teresa Esposito. «La conferenza delle donne democratiche c’è in Calabria, così come nel resto d’Italia, da circa due anni e mezzo. In questi due anni, complice però la pandemia, ma anche le vicissitudini che ci sono state in Calabria, con le varie elezioni che abbiamo avuto, non abbiamo avuto modo di far questa capillarizzazione territoriale ma in questi giorni, invece, abbiamo concluso i lavori delle assemblee provinciali, fino alla nomina delle cinque portavoce». «La funzione della conferenza – ci spiega ancora – è quella di fare in modo che le donne abbiano questo luogo autonomo di confronto e di discussione. Le conferenze provinciali avranno il compito, sui territori della loro provincia, proprio di fare in modo che le donne possano incontrarsi ed elaborare delle proposte, e quindi fare una elaborazione politica che serve non solo alle donne ma soprattutto al PD, in questo momento particolare, perché la campagna elettorale che ci accingiamo a fare inaspettata ci porta anche come donne a lavorare ai suoi territori e a portare la nostra proposta».
Per Irto è ancora il segno che «c’è un partito che si è rimesso in moto, che si sta riorganizzando» e che fa della parità di genere «non un assillo da slogan, ma lo fa nei fatti e quindi creando una nuova classe e anche di donne impegnate che possono dare una mano non solo dal punto vista programmatico, ma anche strettamente organizzativo della proposta politica del rinnovamento e della rigenerazione del Partito Democratico in Calabria». «Ci siamo fermati nella creazione dei gruppi di lavoro per via delle elezioni – ha concluso Irto nel corso del suo intervento – ma serve comunque un percorso comune perché in Calabria è difficile fare gli amministratori. Ma abbiamo un’altra responsabilità: le donne calabresi si sono sempre contraddistinte per la voglia di lavorare, emergere, per la voglia di riscatto così come la storia ci insegna. La nostra regione è ricca di donne che hanno cambiato per dare dignità a questo territorio, hanno capacità e forza che altri non hanno». (redazione@corrierecal.it)
x
x