CATANZARO Una piccola rivoluzione nella Lega calabrese. Non sarà il commissario regionale Giacomo Saccomanno a dettare i tempi della campagna elettorale: lo farà il parlamentare Domenico Furgiuele. Con tutto ciò che ne consegue in termini di indirizzo per le candidature (nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni sulle ambizioni dello stesso Saccomanno) e di “linea” politica.
Con un messaggio inviato a dirigenti e militanti della Lega Calabria, il parlamentare Domenico Furgiuele ha reso noto, nel pomeriggio di sabato che il segretario federale della Lega Matteo Salvini lo ha «nominato responsabile per la prossima campagna elettorale in Calabria». Furgiuele, il cui nome è tra quelli ritenuti probabili (assieme all’assessore regionale ai Servizi sociali Tilde Minasi) per la ricandidatura il prossimo 25 settembre, è dunque chiamato a guidare in Calabria una campagna elettorale che si annuncia breve e combattuta. E che per la Lega è iniziata con un preliminare agitato, un incontro nella segreteria regionale di Catanzaro nel quale una parte della dirigenza calabrese del partito ha messo in dubbio la gestione dell’attuale commissario regionale del partito Giacomo Saccomanno.
Saccomanno, contestato in quella riunione dal presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso e da Minasi, dunque, non dirigerà la prossima campagna per le Politiche, che vedrà in prima fila Furgiuele (che nella circostanza ha tenuto un profilo ecumenico, criticando le uscite del commissario contro Occhiuto e anche la dura reprimenda di Mancuso per le critiche espresse nei confronti del governatore). «È un compito arduo – conclude il parlamentare –, ma che mi riempie di orgoglio».
Il commissario regionale era finito al centro delle critiche anche dopo la mail inviata dal responsabile comunicazione della Lega Calabria al Corriere della Calabria: una comunicazione nella quale si faceva riferimento alla mancata comunicazione di alcune note stampa di Saccomanno come possibile causa del futuro mancato investimento del Carroccio in pubblicità istituzionale sulla nostra testata. Una comunicazione sui generis, che abbiamo riassunto nel claim “No Saccomanno, no party”, rispetto alla quale lo stesso Salvini ha preso le distanze nei giorni successivi. Fonti della Lega hanno riferito, infatti, al Corriere che il leader nazionale non era (ovviamente) a conoscenza dell’iniziativa. Qualche settimana dopo il caso, arriva per Furgiuele un’investitura che suona come un ridimensionamento per l’attuale commissario regionale.
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