LAMEZIA TERME Le intenzioni ci sono tutte, e d’altro canto il tema è uno di quelli che ha un certo peso specifico. Una chiamata a raccolta che, oltre al retrogusto amaro per una partecipazione tutt’altro che esaltante, complici l’estate e impegni istituzionali, ha comunque centrato un obiettivo: accendere il dibattito sulla sanità. E farlo in piena stagione estiva, ma soprattutto quando tre quarti del mondo politico è in fibrillazione per l’imminente tornata elettorale di fine settembre, è quasi un atto di coraggio ancor prima che di responsabilità.
Quello organizzato da Gennaro Masi e dal Partito Democratico di Lamezia Terme è un incontro cruciale per tracciare una sorta di bilancio dopo anni di richieste, di interrogazioni, di promesse e di tagli di bilancio. Il sistema sanitario nel territorio ricadente nell’Asp di Catanzaro è tuttora infarcito di carenze ed emergenze irrisolte, esasperate da due anni di Covid-19 e che il flusso estivo di turisti potrebbe ulteriormente alimentare su tutto il comprensorio. «Abbiamo organizzato questo incontro – spiega al Corriere della Calabria Gennarino Masi – coinvolgendo anche i sindaci del comprensorio, tenuto conto del declino sempre più evidente della sanità lametina, coinvolgere i primi cittadini che poi sono i responsabili della salute dei cittadini, in modo che ci sia un ulteriore sussulto, un’iniziativa nei confronti dell’Asp a intervenire sui problemi concreti a partire dal 118 agli ospedali e al pronto soccorso, alla carenza di organico».
Un quadro già complesso e che, durante il periodo estivo e con il sovraffollamento di persone, puntualmente si complica ancora di più perché «grazie anche al turismo – spiega ancora Masi – c’è il ritorno di molti emigranti che ritornano nelle terre di origine. Quindi a fronte di un aumento della popolazione abbiamo sempre il problema della carenza di personale delle ambulanze senza medico. Sono tutti problemi che vanno ad aggravare la situazione già precaria che c’era. Sicuramente il problema dell’ambulanza è un problema molto sentito, perché è importante, ci possono essere anche ambulanze senza medico, ma se un intervento è grave ed è necessario la presenza del medico sull’ambulanza di può salvare la vita».
Ma quello convocato dal Pd lametino, e che ha visto la presenza di Giusy Iemma, vicesindaco di Catanzaro, del presidente del Consiglio comunale di Platania, Gabriele Gallo, di Angela Decio, assessore all’Ambiente del Comune di Maida, Milena Liotta, ex consigliere comunale di Lamezia, ma anche Francesco Pitaro già consigliere regionale e Michele Chiodo sindaco di Soveria Mannelli, è un incontro che non serviva per individuare eventuali responsabilità ma per «cercare di risolvere qualche problema, senza dimenticare – ha spiegato Masi – le scelte sbagliate e scellerate dei commissari in tutti questi anni, che sostanzialmente hanno portato al fallimento della sanità calabrese e alla sua privatizzazione, perché la cosiddetta famosa “spending review” in realtà si è dimostrata un aggravio di spese per i cittadini, e in un ricorso sempre più frequente alla sanità privata».
A complicare tutto, poi, un dialogo quasi impossibile con la dirigenza dell’Asp di Catanzaro. Tutte le richieste di dialogo con il dg Lazzaro puntualmente sono cadute nel vuoto. «L’Asp sappia indicare quali sono le iniziative che ha intrapreso per far funzionare la sanità in modo efficiente. Non vogliamo andare a fare l’elenco della spesa sostanzialmente perché i problemi sono enormi e non sta a noi risolverli ma chiediamo comunque che l’Asp di Catanzaro ci dica che cosa ha predisposto per i vari settori, per i reparti dove c’è carenza di personale, mancanza di assistenza, il ritardo nella prenotazione delle visite. Quindi ci aspettiamo dall’Asp quanto meno una risposta sollecita su questi problemi». (redazione@corrierecal.it)
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