REGGIO CALABRIA Il consiglio regionale, nei giorni scorsi, ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 67/12^ di iniziativa del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, co-firmatari Katya Gentile e Ferdinando Laghi, recante “Disciplina dei Marina resort”. La legge, recependo quanto stabilito dall’art. 32 del decreto-legge 12 settembre 2014 n. 133, introduce una nuova tipologia di struttura ricettiva: i “Marina resort”, strutture organizzate per la sosta e il pernottamento di turisti all’interno delle proprie unità da diporto, ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato come spazio ricettivo all’aria aperta.
Obiettivo della norma, rimarcato dal proponente consigliere regionale Antonio Lo Schiavo anche nel corso della relazione in aula, è quello di rilanciare il comparto del turismo legato alla nautica da diporto e l’attrattività degli scali turistici calabresi, attraverso una politica fiscale che favorisca l’approdo delle imbarcazioni e l’utilizzo dei servizi connessi, con ricadute positive sulla filiera dei servizi nautici, dell’accoglienza, della ristorazione e del comparto turistico in generale. La norma punta, inoltre, a mettere la Calabria al passo delle altre regioni che hanno già adottato tale disciplina.
«Con il riconoscimento dei Marina resort alla stregua di strutture turistico-ricettive all’aperto – ha spiegato in aula il consigliere Antonio Lo Schiavo – gli utenti potranno beneficiare di un’aliquota ridotta al 10 per cento per i servizi di accoglienza e messa a disposizione dello specchio acqueo in relazione all’affitto giornaliero e stagionale. Come diretta conseguenza della norma, quindi, vi saranno ricadute positive in termini economici e di attrattività per le località interessate. Ancora, ci si attende un “effetto indotto”, costituito dal miglioramento generale dell’offerta del diportismo, considerate le ampie potenzialità di sviluppo che la portualità ha in Calabria ma che richiedono una valorizzazione che miri decisamente alla riqualificazione ed al potenziamento delle infrastrutture, allo sviluppo delle professionalità necessarie e ad una gestione manageriale adeguata. Di conseguenza i riflessi positivi si avranno anche e soprattutto rispetto ai livelli occupazionali nel comparto. Nel quadro poi più complessivo dell’offerta turistica regionale, i Marina resort possono rappresentare una porta di accesso al territorio e, in un connubio mare-terra, costituire il punto di partenza di un turismo “lento” di riscoperta dell’entroterra e delle sue potenzialità».
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