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Politiche 2022, scintille tra i dem crotonesi. Si spacca il fronte congressuale

Il figlio dell’ex sindaco Vallone, Marco attacca dopo le candidature ventilate da Roma: «Altra occasione è prossima a consumarsi»

Pubblicato il: 02/08/2022 – 18:49
di Gaetano Megna
Politiche 2022, scintille tra i dem crotonesi. Si spacca il fronte congressuale

CROTONE A Crotone si spacca il fronte del Partito democratico che ha vinto i congressi ed ha eletto il segretario provinciale, Leo Barberio, e quello cittadino, Annagiulia Caiazza. Oggi c’è stato un duro attacco pubblico di Marco Vallone, figlio dell’ex sindaco Peppino, contro l’attuale dirigenza del partito. Vallone aveva avuto un ruolo importante per fare quadrare il cerchio a favore dei vincitori dei congressi. Dopo un primo posizionamento con l’area del “30%” si era schierato con Barberio e Caiazza.
La scelta di Vallone ha avuto un’importanza fondamentale per i risultati finali perché sono venuti meno i numeri per la corrente che si opponeva a Barberio e Caiazza. Oggi Marco Vallone ha diffuso un duro documento contro la leadership della federazione pitagorica, che ha contribuito ad a eleggere. L’ira di Vallone è stata determinata dalla notizia rimbalzata da Roma circa la scelta dei candidati della provincia pitagorica alle prossima elezione per il rinnovo del Parlamento.
I nomi sarebbero quelli di Carolina Girasole, sponsorizzata dal sottosegretario Peppe Provenzano, e di Eugenio Marino, dirigente dem nazionale originario di Caccuri. «Un’altra occasione è prossima a consumarsi – scrive Vallone in una nota – ed il Pd della provincia di Crotone sembra non abbia colto i fallimenti che si sono verificati nelle più recenti competizioni elettorali». Vallone non è d’accordo con questa scelta fatta, a suo dire, senza il coinvolgimento di tutti gli organismi.
Per questo punta il dito contro i massimi dirigenti e sottolinea che «la celebrazione dei congressi Provinciale e cittadino di Crotone», non sembra che abbiano prodotto gli effetti auspicati alla vigilia e cioè «il principio di unitarietà utilizzato in fase di celebrazione del congresso sia provinciale che Cittadino», che così «ha avuto una brevissima durata e sin da subito si è determinata una opposizione interna che si è caratterizzata, soprattutto, per la mancata partecipazione alle discussioni affrontate in seno agli organismi di partito, impedendo la normale dialettica ed il confronto che caratterizza la vita di ogni partito». In verità la polemica interna non è mai cessata anche se è stata “strisciante”.
«Ciò, naturalmente, – aggiunge Vallone – indebolisce il Partito democratico con la conseguenza che, le nostre divisioni interne, determinano che la scelta delle candidature per il Parlamento avvenga in luoghi diversi rispetto al territorio». Le indicazioni dei due candidati, quindi, sarebbero state fatte lontano da Crotone, anche se con il beneplacito della leadership locale.
«Credo, pertanto, – continua – che il senso di responsabilità e di appartenenza al partito, debba prevalere su logiche correntizie, utilizzando questo breve lasso di tempo per individuare una personalità del territorio, maggiormente rappresentativa di tutte le sensibilità politiche del partito, che possa affrontare con impegno ed entusiasmo l’importante sfida delle elezioni previste per il rinnovo del Parlamento».
Secondo Vallone, «solo coinvolgendo soggetti radicati e riconosciuti dal popolo democratico crotonese, che non hanno pretese personalistiche, si potrà raggiungere il massimo risultato elettorale in termini di consenso».
Concludendo, Vallone scrive: «Per fare ciò è indispensabile tanta umiltà ed altruismo da parte di tutti i dirigenti di partito, senza distinzione alcuna tra maggioranza ed opposizione, al fine di avere un Partito democratico ri-generato, che riparta dai territori per ottenere una nuova e larga partecipazione democratica».
Una polemica tranciante quella di oggi, che si aggiunge a quella scoppiata per la vicenda di Isola Capo Rizzuto, dove il sindaco dem viene messo in discussione dal partito di appartenenza. Sulla polemica a Isola Capo Rizzuto è già intervenuto la corrente politica “30%”, chiedendo una soluzione ed un chiarimento che sino ad oggi non ci sono stati. Siamo solo all’inizio della campagna elettorale. (redazione@corrierecal.it)

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