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La vicenda

Scambiato per ladro, tentano di ucciderlo a bastonate

Un operaio è stato legato ad un tavolo con fil di ferro nel Bolognese. Era stato sorpreso in un cantiere. Arrestate due persone

Pubblicato il: 02/08/2022 – 12:26
Scambiato per ladro, tentano di ucciderlo a bastonate

BOLOGNA Scambiando un operaio, che voleva recuperare degli attrezzi insieme al suo datore di lavoro, per un ladro, un 35enne e un 37enne di origine tunisina, sono stati arrestati per tentato omicidio in concorso. Nel dettaglio lo scorso 22 luglio, in un cantiere edile a Castenaso nel Bolognese, hanno bloccato un 34enne bolognese, legandogli mani e piedi a un tavolo usando filo di ferro; hanno tentato di soffocarlo, lo hanno picchiato e preso a bastonate. Mentre il capo cantiere è riuscito a scappare, un residente, sentendo il trambusto provenire da un container in via dei Mille, ha chiamato i Carabinieri che hanno trovato il 34enne privo di sensi e lo hanno affidato al 118: l’uomo ha riportato 10 giorni di prognosi.

Le indagini

Avviati gli accertamenti, coordinati dal pm Francesca Rago, i militari della compagnia di San Lazzaro di Savena in un primo momento hanno identificato i due stranieri, scoperti poco distante, ritenendoli responsabili di una rapina ai danni del 34enne. Il suo smartphone sparito durante l’aggressione è stato scoperto nascosto nella tasca di uno dei due ed è stato restituito alla vittima. Poi proseguendo le indagini, è stato ricostruito il quadro: intorno alle 19 del 22 luglio, il capo cantiere e il 34enne, come ricostruito dai militari, hanno raggiunto il luogo di lavoro per prendere degli attrezzi.
Il 35enne e il 37enne, licenziati da qualche giorno, ubriachi e che dormivano nel container, hanno reagito all’ingresso dei due bloccando l’operaio perché lo hanno scambiato per un ladro. I due hanno poi lasciato Bologna: i carabinieri li hanno rintracciati in provincia di Verona e sono stati sottoposti a un provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Bologna. Al momento, il 35enne e il 37enne, sottoposti alla misura cautelare emessa dal Gip al termine dell’udienza di convalida, si trovano in carcere a Verona.

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