ROMA «A Gioia Tauro finalmente non si realizzerà solo trashipment, ma diventerà il porto più competitivo dell’area mediterranea per il trasporto intermodale internazionale delle merci». Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: «Ciò è possibile perché dopo anni di attesa, finalmente si chiude l’accordo tra Regione e Rete Ferroviaria Italiana che consentirà il completamento del raccordo ferroviario a servizio della area portuale. Il porto, così, potrà essere collegato all’Europa via ferrovia. Dopo tante lungaggini burocratiche e ritardi registratesi per l’inerzia della Regione, è arrivato a compimento il procedimento di trasferimento ad Rfi della competenza della gestione dell’asset ferroviario della area portuale. Un risultato di grande valore, per il quale, con il supporto del gruppo Pd e dell’allora ministra, Paola De Micheli, mi sono spesa in Parlamento. La mia più grande soddisfazione è che questo sia avvenuto prima della conclusione della legislatura parlamentare in corso, a coronamento di una costante e forte battaglia che ho condotto affinché la Commissione trasporti della Camera, il Parlamento e il Governo nazionale assumessero questo obiettivo come strategico per il potenziamento del porto ma anche e soprattutto per poter contare su una maggiore e competitiva domanda per il trasporto delle merci su una linea ferroviaria di Alta Velocità/Alta Capacità».
«Comincia così, fra l’altro, a prendere corpo e manifestarsi il vero valore della prima tranche di circa 11 miliardi di euro – prosegue la deputata – che abbiamo chiesto con forza, nelle risoluzioni della Commissione trasporti e nella stessa aula della Camera. Il più grande investimento per il Sud degli ultimi trent’anni. Aver finanziato, sin da subito, ben 9 miliardi con il bilancio dello Stato è stato giusto ed opportuno, perché ciò rende irreversibile la scelta di realizzare la nuova ferrovia ad Alta velocità fino a Reggio Calabria. Al contrario, se questa scelta fosse stata fatta nella prima programmazione dei fondi Pnrr il risultato non sarebbe stato raggiunto perché non si poteva cantierare e rendicontare nei termini previsti e, dunque, sarebbe stata messa in discussione e rinviata la fattibilità dell’opera. Procedendo così, di fatto, è stato staccato il biglietto di prenotazione per il finanziamento successivo dopo il 2030, finalizzato al completamento effettivo dell’opera. Oggi i fatti aiutano a fare chiarezza per smentire polemiche strumentali o posizioni agitate artatamente per innalzare polveroni e fare confusione. Non è fuori luogo,a questo proposito, sottolineare come ancor di più emerga, ad esempio, la strategicità del raddoppio della galleria Santomarco, ma anche di come la nuova Alta Velocità possa essere non solo una linea più veloce di collegamento ma l’asse strategico dello sviluppo della intera Calabria».
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