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Picchiata perché chiede la paga, al via le indagini dei carabinieri

La giovane si è recata in caserma senza presentare denuncia. Ha raccontato l’aggressione e gli insulti del gestore del lido

Pubblicato il: 03/08/2022 – 20:18
Picchiata perché chiede la paga, al via le indagini dei carabinieri

SOVERATO Ha chiesto di essere retribuita per il lavoro prestato come lavapiatti ma ha ricevuto una vera e propria aggressione fisica con schiaffi e condita da pesanti insulti. È quello che è accaduto a Soverato, una delle mete turistico balneari più gettonate dell’estate calabrese, ad una giovane donna di origini nigeriane, Beauty, assunta in un noto lido-ristorante della cittadina. Una vicenda di sopraffazione e violenza che sarebbe rimasta ignota, come molto probabilmente è accaduto in tante altri situazioni similari, se la donna non avesse ripreso in diretta, con il proprio cellulare, alcune fasi dello scontro prima verbale e poi fisico.

Al via gli accertamenti dei carabinieri sull’aggressione a Beauty

Sulla vicenda i carabinieri della Compagnia di Soverato hanno avviato accertamenti dopo che la giovane si è recata ieri in caserma, senza presentare denuncia, e ha riferito di essere stata aggredita fisicamente dal suo datore di lavoro dopo avere chiesto di essere retribuita per le ore di lavoro effettuate nella cucina del locale da cui si stava licenziando. La donna, in particolare, ha raccontato ai militari di essere stata aggredita e insultata dal gestore del lido che l’aveva assunta. Beauty (che è assistita dall’avvocato Filomena Pedullà), da alcuni anni in Italia, oltre a non avere sporto denuncia ha declinato anche l’offerta di essere accompagnata in ospedale. Successivamente dai carabinieri si è presentato anche anche il gestore dell’esercizio per fornire la propria versione dei fatti. Intanto, però, il video dell’aggressione postato in diretta su una pagina dedicata di un social network è diventato virale.

Il video: gli schiaffi davanti a tutti. Ma nessuno è intervenuto

Nel minuto di girato rimasto in rete, la donna ha ripreso le fasi dello scontro, prima verbale e poi fisico, con il datore di lavoro. Nelle immagini, con il sottofondo di musica e vociare tipici dei lidi balneari dal che si presume che fossero presenti altre persone che si sarebbero però ben guardate dall’intervenire, si vede in un primo tempo la ragazza rivendicare con decisione il pagamento delle spettanze dovute e poi tra un frase e l’altra anche in dialetto, il datore di lavoro colpire la ragazza per rivolgere, infine, le proprie attenzioni al cellulare rimasto acceso. Seguono alcune altre fasi concitate e grida di terrore da parte della donna prima che la diretta sia interrotta. probabilmente a causa della distruzione del dispositivo. L’episodio ha scatenato un coro di reazioni sdegnate nei confronti del datore di lavoro e di solidarietà nei confronti della lavoratrice.

L’avvocato: «Situazioni del genere non dovrebbero accadere»

«Situazioni del genere non dovrebbero accadere. Il buonsenso dovrebbe indurre tutti al rispetto delle persone, elemento prevalente sui soldi e qualsiasi altra cosa». Lo ha detto, parlando con i giornalisti, l’avvocato Filomena Pedullà, legale di Beauty. «Al di là dunque dell’aspetto pratico della questione, e della somma di denaro che era dovuta a Beauty – ha aggiunto l’avvocato Pedullà – la violenza non deve mai essere praticata. Questo è quanto posso dire al momento, comunque. La vicenda sarà valutata in tutti i suoi aspetti nelle sedi competenti».

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