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Picchiata perché chiedeva la paga, «sono tanti gli “schiavi” nella ristorazione/balneazione»

L’Usb annuncia una mobilitazione a Soverato. «Il coraggio di Beauty è il grido di rabbia degli “invisibili” che mandano avanti il settore»

Pubblicato il: 03/08/2022 – 16:57
Picchiata perché chiedeva la paga, «sono tanti gli “schiavi” nella ristorazione/balneazione»

CATANZARO Il video della lavoratrice stagionale Beauty diventato virale nelle ultime ore «ha il merito di portare allo scoperto quello che USB denuncia oramai da anni, cioè che il lavoro stagionale spesso e volentieri ha condizioni di sfruttamento paragonabili allo schiavismo». Così USB Calabria in una nota. «Grazie al coraggio di Beauty oggi esce fuori il grido di rabbia di tutti le lavoratrici e lavoratori “invisibili” che ogni anno mandano avanti il sistema della ristorazione/balneazione», prosegue la nota USB. Come USB «siamo al fianco di Beauty offrendole tutto il supporto sindacale e legale del caso, così come sempre ci continueremo a battere denunciando e lottando contro questo meccanismo di sfruttamento. Lo faremo ritornando sul Lungomare di Soverato oggi 3 agosto alle 19, riprendendo lì dove eravamo già stati con la campagna “Cercasi schiavo”». Sono «decine di migliaia le persone che lontane dagli sguardi distratti dei turisti subiscono vessazioni e maltrattamenti sui luoghi di lavoro, sono decine di migliaia i lavoratori e le lavoratrici in nero o in grigio struttati e sottopagati che garantiscono ai turisti una comoda vacanza e ai padroni dei lauti guadagni», denuncia USB, «la storia di Beauty oggi è venuta fuori grazie al suo coraggio ma molte ancora sono sommerse, per questo è importante raccontarla fino in fondo, perché anche essendo solo una somiglia ad altre migliaia». Questa storia di sfruttamento oggi «si è consumata a Soverato, ma poteva essere ambientata in qualsiasi altra località turistica Italiana. Lei, come molti, era dichiarata per un’ora di lavoro al giorno ma ne lavorava dalle 10 alle 12, lei come molti altri ha trovato sempre un muro di omertà e silenzio. Quando ha provato a ribellarsi pretendendo quanto gli era dovuto la risposta sono state minacce e violenza fisica – prosegue USB -. Il tutto condito da un palese razzismo nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici di colore che in questa storia come in molte altre risultano essere gli ultimi tra gli ultimi».
«La nostra campagna comincia a dare coraggio ai lavoratori sfruttati e avremo varie testimonianze giovedì 25 agosto a Pizzo Calabro per l’evento di chiusura ma prima, sabato 6 agosto, la manifestazione nazionale contro lo sfruttamento stagionale a Forte dei Marmi», annuncia USB Calabria. «Chiudiamo con una nota di colore, per quanto triste e misera possa essere – conclude USB – ci fa piacere che il coraggio di Beauty abbia fatto svegliare anche le altre organizzazioni sindacali, che fino ad ora più che chiudere un occhio li hanno chiusi entrambi rendendosi di fatto complici dello sfruttamento. Evidentemente la possibilità di farsi pubblicità sulle spalle dei lavoratori sfruttando il clamore mediatico gli fa gola, ma chi lavora non è scemo e capisce bene dove si annida la malafede». 

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